Rimini: sposa bambina segregata e picchiata dal compagno 44enne

Picchiata, violentata e segregata in casa, una 19enne denuncia il compagno per abusi

A cura di Redazione
05 gennaio 2025 08:32
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Una sposa bambina costretta a vivere in condizioni di schiavitù, vittima di abusi, percosse e segregazione in casa, ha trovato il coraggio di denunciare il marito dopo l’ennesima aggressione. La denuncia è arrivata quando è riuscita a recarsi in ospedale per ricevere cure a seguito di un violento pugno al volto. Il responsabile, un uomo di 44 anni originario del Bangladesh, era stato arrestato lo scorso dicembre per maltrattamenti e lesioni, in base alle disposizioni del codice rosso. Come riporta Corriere Romagna, ora dovrà presentarsi in tribunale il 25 febbraio, in occasione della prima udienza stabilita dalla giudice Raffaella Ceccarelli, che ha accolto la richiesta di giudizio immediato avanzata dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi.

I soprusi nei confronti della moglie, una connazionale di 19 anni con la quale ha una figlia di tre anni, duravano ormai da mesi. Frasi minatorie come “se fossimo in Bangladesh ti avrei già uccisa” erano all’ordine del giorno, accompagnate da insulti e aggressioni fisiche che sfociavano in episodi di estrema violenza. Uno di questi si è verificato l’estate scorsa, quando, dopo un litigio perché l’uomo era stato scoperto a fare una videochiamata con un’altra donna, ha bloccato la mano della moglie nel finestrino dell’auto e l’ha trascinata per alcuni metri avviando il veicolo di scatto.

Secondo l’accusa, l’obiettivo del marito era costringere la giovane a tornare in Bangladesh, così da permettere alla sua terza moglie di raggiungere l’Italia. Gli eventi che hanno portato al suo arresto risalgono allo scorso ottobre: prima un tentativo di strangolamento, seguito da colpi sull’addome vicino alla cicatrice del cesareo, e pochi giorni dopo un pugno in faccia con la mano in cui teneva il cellulare. In quella circostanza, l’uomo aveva sottratto il telefono alla moglie e l’aveva rinchiusa a chiave per impedirle di chiedere aiuto. Solo dopo due ore la donna era riuscita a uscire e a raggiungere l’ospedale.

In passato, la 19enne aveva subito lesioni mai denunciate, derivanti da litigi scatenati da motivi futili: mani al collo, capelli strappati con violenza, schiaffi e pugni al volto e sulle braccia. L’uomo l’aveva minacciata più volte di sottrarle i documenti di identità, al punto che la giovane li aveva affidati a un’amica per proteggerli. Inoltre, il marito pretendeva rapporti sessuali contro la sua volontà, costringendola a sottomettersi per paura delle sue reazioni violente.

Attualmente, il 44enne si trova agli arresti domiciliari con l’obbligo del braccialetto elettronico.

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