Rissa alla partita di calcetto, "Mi ha colpito alle spalle con una bottiglia": assolto

Un quarantenne dominicano è stato assolto dall'accusa di aver colpito un trentenne peruviano con una bottiglia di vetro

A cura di Redazione
10 aprile 2025 17:11
Rissa alla partita di calcetto, "Mi ha colpito alle spalle con una bottiglia": assolto - Foto di repertorio
Foto di repertorio
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Un quarantenne dominicano, difeso dall’avvocato Maurizio Ghinelli, è stato assolto per non avere compiuto il fatto, accusato di aver aggredito con una bottiglia di vetro un trentenne peruviano.

I fatti risalgono al luglio 2020: l’imputato, regolarmente inserito nel tessuto economico sociale di Rimini, si trovava su una panchina del parco comunale in zona Ponterotto di Rimini, nei pressi di un campo di calcetto che stava ospitando una partita tra una formazione di peruviani e una di cittadini dell’Ecuador. A bordo campo, a godersi un momento di relax, anche amici e familiari dei giocatori.

Il quarantenne dominicano assisteva al match ed era in compagnia di due amici, connazionali e coetanei, un uomo suo collega di lavoro e una donna. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia, poi intervenuta a seguito della chiamata della donna, scoppiò una furiosa lite tra due peruviani che condividevano un legame di parentela (sono cognati). Dalle parole si passò ai fatti: i due, a torso nudo, iniziarono a sferrare calci e pugni uno contro l’altro, mentre attorno a loro si crearono capannelli di amici e familiari, qualcuno alticcio per l’alcol.

I due contendenti si avvicinarono all’auto dell’imputato, parcheggiata nei pressi del parco, e questi intervenne per farli allontanare, preoccupato per eventuali danni alla sua vettura, nuova di zecca: a quel punto uno dei due peruviani, trent’anni, che dava le spalle al dominicano, crollò a terra. Quando si rialzò, con una ferita in testa, le persone del suo gruppo gli indicarono il quarantenne, accusato di averlo colpito: qualcuno diceva che gli aveva frantumato una bottiglia di vetro in testa, altri che l’aveva lanciata.

Il ferito salì poi a bordo della sua vettura per bloccare il suo presunto aggressore, che dopo essere stato circondato dal gruppo, aveva pensato di fuggire con la sua auto. A evitare che la situazione degenerasse, fu l’intervento della Polizia. Alla presenza degli agenti furono ribadite le accuse e il quarantenne fu denunciato e quindi rinviato a giudizio per lesioni aggravate dall’uso di arma impropria, la bottiglia.

Al processo testimoniarono per la difesa l’amico e l’amica dell’imputato, cinque tra familiari e parenti dell’aggredito. La difesa sottolineò che nel referto ospedaliero presentato dal trentenne peruviano fu riscontrata una lesione con prognosi di 7 giorni: incompatibile, per la difesa, con un colpo sferrato con una bottiglia di vetro.

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