Risse ai Casetti di Rimini, Alice Parma: "Governo responsabile: ignora sovraffollamento carceri"
Altra criticità, il rafforzamento degli organici della Polizia Penitenziaria
"Quello che è avvenuto nei giorni scorsi nella Casa circondariale di Rimini, risse tra detenuti, atti di autolesionismo, agenti feriti e intere sezioni danneggiate, conferma una situazione ormai insostenibile. Per questo ho depositato un’interpellanza alla Giunta regionale per chiedere un quadro aggiornato delle criticità e quali azioni la Regione può mettere in campo nei propri ambiti di competenza, sollecitando un intervento nazionale a partire dalle condizioni della prima sezione, ancora priva di acqua calda e riscaldamento. Il sistema penitenziario italiano fa capo al Ministero della Giustizia: è lì che vanno date risposte”. Parole di Alice Parma, vice capogruppo Pd in Assemblea legislativa, che aggiunge: “Quello di Rimini è un istituto che da anni investe in percorsi trattamentali e buone pratiche, ma oggi paga, come tutte le carceri italiane, un contesto nazionale drammatico, fatto di sovraffollamento cronico, carenze di organico e servizi insufficienti. È un’emergenza che non può più essere ignorata: oltre 63 mila detenuti a fronte di 46 mila posti, episodi di violenza sempre più frequenti, un numero intollerabile di suicidi tra ristretti e personale penitenziario”.
Alice Parma sottolinea la responsabilità del Governo: “Da troppo tempo si taglia, si rinvia, si finge che il problema non esista. Senza investimenti seri in personale, strutture, salute, mediazione culturale e sicurezza, continueremo a vedere situazioni esplosive che mettono a rischio detenuti, agenti e operatori. È una questione che riguarda la civiltà del nostro Paese e il rispetto dell’articolo 27 della Costituzione, che chiede pene umane e orientate alla rieducazione”. Con l’interpellanza, la consigliera chiede alla Regione anche di sollecitare il Ministero della Giustizia affinché intervenga sul sovraffollamento e sul rafforzamento degli organici: “Non possiamo lasciare soli gli istituti, né chi ci lavora ogni giorno con professionalità e fatica. Servono risposte nazionali, immediate e strutturali” conclude Parma.
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