Rubò nel negozio di tatuaggi, ma non negli uffici del Comune: condanna dimezzata
In appello 50enne assolto dal tentato furto aggravato in concorso negli uffici comunali di via Bidente: pena ridotta da 4 anni a 2 anni e 4 mesi


Arrestato in flagranza per un furto in un negozio di tatuaggi, era stato accusato anche di essersi introdotto nottetempo negli uffici del Comune di Rimini, in via Bidente, per tentare un secondo colpo: un 50enne pugliese, da anni residente a Rimini, si è visto ridurre la condanna in appello, in quanto scagionato per il secondo episodio, il primo cronologicamente.
I fatti risalgono al 2018: il 21 maggio di quell'anno, il 50enne fu arrestato in flagranza, assieme a un complice, per un furto in un negozio di tatuaggi di Rimini. Si erano impossessati di un macchinario per tatuaggi del valore di 3000 euro, di 4 macchine fotografiche e di due pc. L'uomo fu indagato anche per tentato furto aggravato in concorso, per fatti avvenuti cinque giorni prima. Due persone si erano introdotte all'interno degli uffici amministrativi del Comune di Rimini, in via Bidente, forzando una finestra e rovistando all'interno, per poi scappare a mani vuote. Il 50enne fu ritenuto uno dei due ladri in azione, anche a seguito della testimonianza di un passante.
In primo grado, fu così condannato a 4 anni di reclusione. Il legale dell'uomo, l'avvocato Enrico Graziosi, propose ricorso in appello il 7 ottobre 2019. A distanza di 6 anni, martedì scorso (9 settembre), il Tribunale di Appello ha emesso sentenza con riduzione della pena a 2 anni, 4 mesi e 400 euro di multa, riconoscendo l'innocenza dell'imputato per il tentato furto negli uffici comunali. Il Procuratore generale presso la Corte d'Appello aveva invece richiesto conferma della condanna a 4 anni.