Rupe di San Leo: completato l'intervento di consolidamento della parete sud
I lavori hanno previsto la chiodatura di un ampio settore della parete, con barre in acciaio inserite all’interno dell’ammasso roccioso e poi cementate

Un complesso intervento di consolidamento, realizzato per mettere in sicurezza la celebre Rupe di San Leo e la sua possente fortezza. Si sono conclusi da poco i lavori sulla parete sud del masso roccioso, che domina dall’alto la Valmarecchia, nell’entroterra riminese; all’opera anche rocciatori specializzati, che hanno realizzato “ancoraggi” in acciaio.
“Con la fine del di questo primo stralcio di opere, del valore di due milioni di euro, sotto l’abitato, è stato fatto un ulteriore passo avanti nella difficile e delicata opera di prevenzione e mitigazione del dissesto idrogeologico, a tutela dell’incolumità dei cittadini e del centro storico in un’area a rischio molto elevato- spiega Manuela Rontini, sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione civile-. Lo testimoniano i diversi crolli che hanno purtroppo interessato la Rupe, anche in tempi recenti, e che hanno visto la Regione impegnata da subito, a salvaguardia di un contesto di straordinario valore storico, culturale e paesaggistico”.
Attualmente, per completare il consolidamento lungo la parete sud, è in via di conclusione anche la progettazione esecutiva del secondo stralcio di opere che saranno finanziate con altri 3,4 milioni di euro, già inseriti nella programmazione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) 2024.
L’intervento appena terminato è stato realizzato dall’Ufficio di Rimini dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile e finanziato con risorse statali (parte dell’accordo tra Ministero e la Regione Emilia-Romagna).
L’intervento
I lavori, particolarmente complessi e specialistici, hanno previsto la chiodatura di un ampio settore della parete, con barre in acciaio inserite all’interno dell’ammasso roccioso e poi cementate. La parte alta del versante è stata rafforzata con due serie di ancoraggi, profondi rispettivamente 40 e 12 metri, realizzati con tecnica alpinistica da rocciatori specializzati. Nella parte inferiore, attraverso un ponteggio, sono stati creati ancoraggi di 12, 30 e 40 metri. Complessivamente, sono stati impiegati 7.300 metri di barre in acciaio.
Il consolidamento è stato poi completato con l’inserimento di 18 tubi, profondi 30 metri, per intercettare l’acqua che circola all’interno dell’ammasso roccioso. A fine lavori è stato inoltre installato un sistema di monitoraggio automatico, gestito in remoto su un sito dedicato, che consentirà di verificare l’efficacia dell’intervento grazie al controllo di alcune fratture significative presenti in parete, sia in superficie che in profondità.
I principali lavori sulla Rupe
Dal disastroso crollo della parete nel 2014, che ha provocato una frana di oltre 300 metri cubi di roccia, l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile è in prima linea nel contrastare il dissesto idrogeologico che minaccia la Rupe.
Il sistema di interventi per consolidare e rendere nuovamente accessibile la fortezza non si è mai fermato e, dopo i primi lavori di messa in sicurezza e le attività di monitoraggio, è partita una maxi-opera di consolidamento della parete est e dei versanti del fosso Campone, ai piedi della rupe, conclusi nel corso del biennio 2023-24. Opere, queste, finanziate con risorse del Pnrr, del Mase e della Regione per un importo complessivo di circa 3,1 milioni.
