Sabotaggio Nord Stream, Kuznetsov interrompe lo sciopero della fame
Arrestato lo scorso agosto a San Clemente, su mandato di cattura europeo emesso dalla Germania, è attualmente in custodia cautelare
Serhii Kuznetsov, l’ex militare ucraino di 49 anni accusato del sabotaggio ai gasdotti Nord Stream nel 2022, ha interrotto lo sciopero della fame che portava avanti dal 31 ottobre. Lo rende noto il suo legale, l’avvocato Nicola Canestrini.
Kuznetsov, arrestato lo scorso agosto in provincia di Rimini, a San Clemente, su mandato di cattura europeo emesso dalla Germania, è attualmente in custodia cautelare in attesa della decisione della Corte di Cassazione sul ricorso presentato dalla difesa contro la sentenza della Corte d’Appello di Bologna, che ha disposto la sua consegna alle autorità tedesche.
Secondo quanto riferito dal suo avvocato, l’ex militare ucraino ha deciso di sospendere la protesta dopo che le autorità italiane hanno fornito garanzie sul pieno rispetto dei suoi diritti fondamentali, in particolare riguardo a un’alimentazione adeguata alle sue condizioni di salute. Durante il periodo di sciopero, Kuznetsov avrebbe perso circa nove chili.
“Diamo atto all’amministrazione penitenziaria di aver cercato di affrontare in modo costruttivo le criticità rappresentate. Ma l’attenzione deve rimanere alta: il rispetto dei diritti di tutti i detenuti è un dovere permanente dello Stato di diritto”, ha dichiarato Canestrini.
La vicenda ha attirato l’attenzione anche in Ucraina: nei giorni scorsi, il Commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino, Dmytro Lubinets, ha inviato una lettera al ministro della Giustizia italiano Carlo Nordio, chiedendo garanzie adeguate per Kuznetsov e vigilanza sulle sue condizioni di detenzione.
Dal carcere, in un messaggio scritto, Kuznetsov ha voluto ringraziare chi lo ha sostenuto durante i giorni dello sciopero: “Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini e mi hanno dimostrato solidarietà e affetto in questi momenti difficili".
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