Sacrificio di un agnello e riti voodoo contro la polizia: le intercettazioni delle chiamate di Louis Dassilva
Sono state intercettate delle conversazioni ricorrenti di Dassilva con i suoi conoscenti senegalesi

Sono più di 24 gli atti depositati presso l’ufficio del gip e ora disponibili per le parti coinvolte nell’indagine sull’omicidio di Pierina Paganelli, l’anziana uccisa il 3 ottobre 2023 nel garage di via del Ciclamino a Rimini. Come riporta Corriere Romagna, gli atti comprendono anche le intercettazioni di alcune conversazioni e messaggi di Louis Dassilva, il 35enne che, in contatto con amici in Senegal, chiedeva l’intercessione di un “papa” o di uno “stregone” per praticare il “maraboutage” – un termine francese che indica riti magici, simili a malefici voodoo, contro i poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Rimini e contro il pm Daniele Paci, titolare dell’indagine sull’omicidio della 78enne.
Il voodoo, le paure di essere arrestato, le richieste di interventi magici e riti propiziatori sono i temi ricorrenti nelle conversazioni di Dassilva con i suoi conoscenti senegalesi. Le intercettazioni sono state tradotte e hanno rivelato le ansie e le angosce di Dassilva, che manifestava un crescente timore di essere arrestato già a partire dal novembre 2023, un mese dopo l’omicidio. In una delle intercettazioni, Dassilva parla con un connazionale, chiedendo se fosse possibile “fare qualcosa per la sua situazione”. Il suo interlocutore gli risponde che è necessario compiere un “sacrificio”, e Dassilva conferma che il rituale dell’agnello era stato eseguito.
Nel corso della conversazione, Dassilva racconta che una donna era stata uccisa dove viveva in Italia, e che lui era stato uno dei primi a scoprire il cadavere. Parla anche di Manuela Bianchi e delle sue paure di essere arrestato e accusato di un reato, proprio per il fatto di essere “nero”. A questo punto, chiede ai senegalesi di trovare una “soluzione” al suo problema.
Per gli investigatori Dassilva era sempre più nervoso tanto da indirizzare in maniera precisa le richieste di voodoo nei loro confronti. Sono agli atti 14 messaggi inquietanti perché riportano solo i nomi di pm e poliziotti che avevano eseguito una perquisizione domiciliare a suo carico. Inviati a numeri senegalesi che vengono ripetuti come una cantilena dal 15 novembre del 2023 fino alla fine di marzo del 2024.
Per le sue richieste negative nei confronti di poliziotti e magistrato, Dassilva userebbe un linguaggio in codice consapevole che, sia pure nella lingua wolof, le sue intenzioni se espresse direttamente sarebbero state scoperte. Aveva paura di essere arrestato e di essere fermato con l’auto dalle forze dell’ordine tanto che dal Senegal gli erano stati inviati degli amuleti fatti con le piume da tenere in casa e in macchina. Successivamente, gli è stato inviato un gris-gris, un amuleto da portare al collo per proteggersi dalla cattiva sorte, da rimuovere solo quando fosse con una donna. Le istruzioni precise su come utilizzarlo gli erano state fornite da un collaboratore del “papa”. Dal Senegal, infine, gli è stata data la certezza che le persone da lui indicate sarebbero state trasferite o allontanate entro due anni, ma che avrebbero potuto fare ritorno. Pertanto, i rituali magici dovevano essere ripetuti per garantire che l’effetto fosse duraturo.