Salvini frena sull’invio di armi all’Ucraina: “Soldi italiani non devono finanziare corruzione”
Il vicepremier invita a privilegiare il dialogo tra Zelensky e Putin e mette in guardia dai rischi di prolungare il conflitto
Un nuovo pacchetto di aiuti italiani all’Ucraina è pronto e sarà formalizzato “nelle prossime ore”. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, confermando l’intenzione del governo di proseguire nel sostegno a Kiev in una fase di crescente pressione militare russa. La decisione arriva mentre nelle ultime ore l’Ucraina è tornata sotto attacco con massicci raid di droni e missili sulla capitale, che hanno provocato vittime e danni in diversi quartieri.
Sul tema degli aiuti, però, all’interno della maggioranza non mancano posizioni articolate. Il vicepremier Matteo Salvini, rispondendo ai giornalisti in merito alla richiesta statunitense di nuovi acquisti di armi per Kiev, ha espresso forte cautela: “Stanno emergendo scandali legati alla corruzione che coinvolgono il governo ucraino. Non vorrei che con i soldi dei lavoratori e dei pensionati italiani si andasse ad alimentare ulteriore corruzione”.
Salvini è tornato a chiedere una soluzione diplomatica immediata, evocando gli appelli alla pace del Papa e la linea del presidente statunitense Donald Trump: “La via d’uscita è il dialogo. Bisogna mettere intorno a un tavolo Zelensky e Putin e far tacere le armi. Non penso che l’invio di altre armi risolva il problema”.
Secondo il leader della Lega, prolungare il conflitto non sarebbe nell’interesse né dell’Europa né dell’Ucraina: “Con le avanzate delle truppe russe, mi sembra evidente che sia nell’interesse di tutti fermare la guerra. Pensare che l’Ucraina possa riconquistare i territori perduti solo con nuove armi è, quanto meno, ingenuo”.
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