Santarcangelo celebra la Liberazione, il sindaco: "Governo, basta ammiccare a Netanyahu e Trump"

Nelle celebrazioni della Liberazione del nazifascismo, il ricordo anche delle donne della Resistenza

A cura di Riccardo Giannini Redazione
24 settembre 2025 13:54
Santarcangelo celebra la Liberazione, il sindaco: "Governo, basta ammiccare a Netanyahu e Trump" -
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Questa mattina (mercoledì 24 settembre) Santarcangelo ha ricordato l’81° anniversario della Liberazione della città dal nazifascismo (24 Settembre 1944) con le commemorazioni istituzionali, che come di consueto aprono il programma delle iniziative organizzate dal Comitato cittadino antifascista. Inizialmente previste presso l’abitazione d’infanzia della staffetta partigiana santarcangiolese Armanda Serafini, sono spostate sotto al porticato del Municipio a causa del maltempo. Oltre al sindaco Filippo Sacchetti e alla presidente di Anpi Santarcangelo Giusi Delvecchio, è intervenuta anche la nipote di Armanda Serafini, alla presenza delle autorità e delle classi 5C e 5E della scuola primaria Pascucci.

Il discorso del sindaco Sacchetti

Buongiorno a tutte e a tutti.

Oggi siamo qui a ricordare, anzi a celebrare, un momento fondamentale, un passaggio storico fondativo per la Santarcangelo del presente: l’81° anniversario della Liberazione della città dal nazifascismo. Abbiamo scelto di farlo con una targa tributo alla staffetta partigiana Armanda Serafini, una santarcangiolese che ricordiamo nella casa che le ha dato i natali.

Lo facciamo insieme all’Anpi, alle istituzioni e ad alcuni bambini delle scuole che rappresentano tutti i nostri plessi e i cittadini del domani. Quelli a cui vogliamo consegnare una città e un Paese sempre più liberi e democratici, un mondo migliore di quello che abbiamo ereditato e che viviamo.

 Bambini come quelli che ogni giorno vengono uccisi a Gaza in un genocidio assurdo e senza fine, nell’ennesimo conflitto che dimostra come il passato non ci abbia insegnato niente.

Proprio questa notte, poche ore fa, teatro dell’ennesima barbarie, di un nuovo attacco con droni e gas urticante ai danni della Flottilla, la spedizione di pace in rotta proprio sulla Striscia.

Siamo qui per ricordare gli eroi della nostra Resistenza, oggi con un focus particolare sulle donne che ne sono state una parte fondamentale, mentre il nostro Governo continua a nascondersi dietro stratagemmi e marchingegni per non prendere una posizione seria e continuare ad ammiccare a Trump e Netanyahu.

E allora ripartiamo proprio da loro, dalle nostre partigiane Armanda Serafini e Nera Neri che celebreremo domani sera, per lanciare il grido di pace da questo porticato sotto il municipio che è la casa di tutti i santarcangiolesi. In tante di queste situazioni, un contributo per troppo tempo taciuto o comunque sottostimato merita di essere sottolineato con forza: quello delle donne.

“Sono diciannove le donne decorate con la medaglia d'oro per il loro contributo alla Resistenza, di cui solo quattro viventi. Per le istituzioni, insomma, la partigiana migliore è quella morta”, ha scritto amaramente Benedetta Tobagi. Come darle torto? Eppure, all’indomani della Liberazione, lo stesso Ferruccio Parri aveva riconosciuto che senza le donne, staffette e non solo, la Resistenza semplicemente non sarebbe potuta esistere.

Le donne arrestate, torturate, condannate durante il periodo della Resistenza sono state oltre 4.600, quello fucilate, impiccate, cadute in combattimento almeno 623. Un tributo di sangue al quale partigiane e antifasciste andarono incontro per scelta, perché su di loro non incombeva la spada di Damocle della leva obbligatoria, della chiamata alle armi da parte di Salò. E in quei venti mesi, quelle ragazze di 18, 19, vent’anni si conquistarono sul campo una prima, difficoltosa emancipazione che sarebbe sfociata nel diritto di voto, finalmente, con il suffragio universale del 2 giugno 1946. Donne e uomini insieme, fianco a fianco nella lotta, contro un regime che li aveva tenuti divisi tra l’asservimento produttivo e militare al fascismo e il ruolo retrogrado e soffocante di “angelo del focolare”.

Il sindaco Sacchetti durante il discorso

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