Scarica rifiuti edili del cantiere nei bidoni della differenziata: maxi sanzione da 3200 euro

Rifiuti edili smaltiti in maniera irregolare, oltre alla sanzione economica scatta la denuncia

A cura di Riccardo Giannini Redazione
05 gennaio 2024 13:52
Scarica rifiuti edili del cantiere nei bidoni della differenziata: maxi sanzione da 3200 euro - I controlli della polizia locale ARCHIVIO
I controlli della polizia locale ARCHIVIO
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Alla guida di un furgone con il cassone, un 59enne è stato sorpreso dalla Polizia Locale mentre tentava di scaricare un carico di rifiuti edili in alcuni bidoni della raccolta differenziata presenti nell’area del bagno 116. Denunciati penalmente per reati contro il Codice dell’Ambiente sia l’uomo che il proprietario del veicolo, un 47enne, a cui è stata notificata anche una sanzione di 3200 euro e il sequestro del camion.

Il fatto è avvenuto verso le ore 20,30 di ieri (giovedì 4 gennaio). Approfittando delle ore buie, un cittadino si è fermato con il suo autocarro all’altezza dell’area di spiaggia di Rivazzurra e ha iniziato a scaricare il contenuto presente nel cassone del camion, riempiendo i bidoni della raccolta differenziata presenti nell’area del bagnino 116.

Un’operazione che, considerato il luogo e l’ora, ha insospettito gli agenti della squadra Giudiziaria, che stavano pattugliando le vie di Miramare e Rivazzurra e che hanno deciso di intervenire.

Dal controllo è emerso che i materiali caricati, di cui l’uomo tentava di disfarsi, erano rifiuti non pericolosi ma provenienti evidentemente da un cantiere edile. Si trattava infatti di 6 sacchi grandi e diverso materiale sfuso, tra cui plastica, legno, ferro, carta, macerie e detriti vari, derivanti da demolizioni di cantiere.

Dalle verifiche d’ufficio, espletate nelle ore successive nel Comando di Polizia Locale, è emerso che l’uomo non fosse in possesso di nessun titolo autorizzato per la gestione dei rifiuti. Dalle visure della Camera di Commercio, inoltre, l’autocarro non era abilitato al trasporto dei rifiuti.

La denuncia è scattata secondo quanto previsto dall’art. 256 del Codice Ambientale (D.L. 152 del 2006), per aver “effettuato un’attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione”.

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