Scatta l'allarme al ristorante, ladro in fuga prende a pugni la Polizia: arrestato a Rimini
Il 30enne verrà espulso dall'Italia. Nello zaino aveva coltellino e flessibile
La Polizia di Stato ha arrestato nelle prime ore di oggi (2 dicembre) un cittadino algerino di circa trent’anni, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti, sorpreso dopo un furto ai danni di un ristorante e protagonista di una violenta colluttazione con gli agenti intervenuti.
L’allarme del locale è scattato intorno alle 3.20. Le Volanti, giunte sul posto, hanno trovato una finestra forzata e il cassetto portamonete della cassa asportato. All’interno non c’era nessuno, ma la presenza nelle immediate vicinanze dell’ex colonia “Murri”, un’area in stato di abbandono, ha spinto i poliziotti a estendere il controllo a piedi.
Durante il rientro verso la pattuglia, gli agenti hanno notato un uomo che scavalcava la recinzione della struttura dirigendosi verso la spiaggia. Uno di loro, sospettando si trattasse dell’autore del furto, ha scavalcato due recinzioni iniziando l’inseguimento. Il fuggitivo, mentre correva, ha gettato a terra uno zaino e, una volta raggiunto, ha tentato di colpire al volto l’agente con diversi pugni. Nel tentativo di bloccarlo, il poliziotto è stato più volte colpito alla testa, morso a una gamba e l’uomo ha persino cercato di sottrargli l’arma di servizio.
Solo grazie all’intervento di altri operatori è stato possibile immobilizzare il sospetto. Nelle sue tasche è stato trovato un coltellino svizzero, mentre nello zaino – poi recuperato – è stato rinvenuto un flessibile portatile a batteria, verosimilmente utilizzato per il furto. Tutto il materiale è stato sequestrato.
L’uomo è stato accompagnato in Questura. L’abbigliamento e la fisionomia sono risultati compatibili con quelli dell’autore di vari furti avvenuti nelle scorse settimane in esercizi commerciali cittadini. È stato quindi arrestato in attesa del rito direttissimo fissato per oggi.
A suo carico sono state inoltre elevate denunce per porto d’armi od oggetti atti a offendere e per possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli. Considerata la pericolosità sociale e la posizione irregolare sul territorio nazionale, l’Ufficio Immigrazione ha avviato le procedure di rimpatrio.
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