Schede sim attivate a clienti ignari e usate per controspionaggio: perquisizioni nel super store degli 007

Sono state attivate schede sim a nome di clienti ignari, poi utilizzate da terze persone per evitare intercettazioni. Le indagini della Procura di Rimini

A cura di Redazione
25 aprile 2024 13:50
Schede sim attivate a clienti ignari e usate per controspionaggio: perquisizioni nel super store degli 007 - Foto di repertorio
Foto di repertorio
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Schede Sim attivate a nome di clienti ignari e utilizzate da altri, per non poter essere intercettati. Sulla base di questa ipotesi è stato perquisito, dalla polizia giudiziaria di San Marino e su richiesta dell’autorità giudiziaria italiana, il “super-store degli 007”, cioè il negozio degli investigatori, specializzati nello spionaggio e nel contro spionaggio. Un’attività, sita nella Repubblica di San Marino, che da 20 anni vende a clienti italiani e esteri strumenti dedicati alla rilevazione di congegni per l’intercettazione.

Ma non solo: microcamere occultate, visori notturni, abbigliamento di vario tipo, replicante i più famosi loghi delle forze armate di tutto il mondo, sistemi per la localizzazione ed il tracciamento impiegabili su mezzi in movimento, persone o oggetti.

Per la Procura della Repubblica di Rimini – l’indagine è coordinata dal Sostituto Procuratore Davide Ercolani e affidata alla squadra mobile di Rimini – vi è una serie di ipotesi di reato: la sostituzione di persona, trattamento illecito di dati personali, falso materiale, truffa, falso e ricettazione. Cinque le persone indagate a vario titolo. Per cui, sulla base della convenzione di buon vicinato e assistenza giudiziaria tra Italia e San Marino, il commissario della legge Roberto Battaglino, ha accolto la richiesta con rogatoria autorizzando la perquisizione nei locali dello store.

La pista principale sarebbe quella della sostituzione di persone sulle sim telefoniche. In pratica schede delle linee telefoniche dei cellulari venivano attivate con i nominativi di ignari clienti ma utilizzate da terze persone, così che le conversazioni o i messaggi su quell’utenze non sarebbero mai potuti essere intercettati. Una pratica comune nelle manovre di controspionaggio.

La perquisizione effettuata dalla polizia giudiziaria del Tribunale Unico di San Marino, che ha dato comunicazione all’avvocato difensore Filippo Cocco, è stata effettuata la scorsa settimana e aveva come oggetto proprio il sequestro delle schede sim.

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