Sfruttamento del lavoro, pugno duro dei Carabinieri: chiuse 9 aziende tra minimarket e alberghi
Multe per oltre 150mila euro

Il Nucleo Ispettorato Carabinieri del Lavoro di Rimini nell’ambito delle attività finalizzate a prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso ed a verificare il rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, ha rafforzato i controlli nei settori dei pubblici esercizi, edilizia e altri servizi di sostegno alla persona e alle imprese. Le attività ispettive sono state finalizzate alla verifica della regolare occupazione dei lavoratori e al rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
L’esito dei controlli svolti ha consentito di individuare lavoratori non registrati (in nero), pagamenti in contanti ai lavoratori dipendenti ai fini della non tracciabilità delle retribuzioni, infedeli registrazioni sul libro unico del lavoro, mancata concessione del riposo settimanale e superamento dei prescritti orari di lavoro, mancato versamento contributivo, nonché inadempienze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro quali omessa formazione/informazione sulla sicurezza dei lavoratori, omessa valutazione dei rischi aziendali e omessa redazione del Piano di Emergenza ed Evacuazione.
Nell’ultimo periodo sono state 24 le ditte controllate e nei confronti di 9 è stato adottato il provvedimento sospensivo dell’attività imprenditoriale.
In particolare sono state sospese:
- a Riccione: 1 ditta edile, 1 paninoteca e street food, 2 minimarket, 1 autolavaggio e 1 struttura ricettiva. I lavoratori “in nero” individuati sono stati in totale 6 di nazionalità italiana, bengalese e albanese. Gli accertamenti delle aziende, gestite da imprenditori italiani e stranieri, facevano emergere violazioni in materia di salute e sicurezza ni luoghi di lavoro quali la mancata formazione e informazione per la sicurezza sul lavoro e la mancanza di documentazione inerente la valutazione dei rischi;
- a Rimini: 1 struttura alberghiera gestita da imprenditori italiani, in cui sono stati individuati 2 lavoratori in nero e violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro quali la mancata formazione ed informazione per la sicurezza dei lavoratori;
- a Cattolica: 2 strutture ricettive gestite da imprenditori italiani. I lavoratori in nero sono stati in totale: 4 di cui 3 di nazionalità italiana ed 1 extra UE.
Complessivamente sono state elevate oltre 150.000 euro di sanzioni amministrative.