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Si finge un soccorritore del 118 a Rivabella. Individuato mitomane

Si vestiva con una tuta da lavoro simile a quella dei sanitari per partecipare ai salvataggi

A cura di Redazione
31 maggio 2025 09:54
Si finge un soccorritore del 118 a Rivabella. Individuato mitomane -
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Arrivano sul posto per salvare la vita a un turista colto da sindrome da sommersione dopo un tuffo finito male e trovano, insieme al paziente, un mitomane che si finge un collega. È quanto successo sabato scorso a Rivabella, nella zona nord di Rimini, ai sanitari del 118, che non si sono lasciati convincere dall'abbigliamento dell'uomo, adeguato per l'abilitazione a sanitario-soccorritore.

Come riporta Il Resto del Carlino, l'uomo avrebbe cercato, secondo quanto ricostruito, di partecipare attivamente al soccorso, qualificandosi come un collega. Una situazione gestita sul momento dal personale sanitario, che ha prontamente agito per il benessere del turista, concludendo il salvataggio senza particolari problemi. Dopo l'intervento, però, i sanitari si sono interrogati sulla presenza anomala sul posto, ed è effettivamente emerso, attraverso la descrizione dell'uomo, che questi corrisponderebbe a una persona già nota alle autorità per aver tenuto, in altre parti della regione, comportamenti simili.

Si tratterebbe, insomma, di un mitomane: un uomo che, sfruttando l'accesso al sistema di segnalazione “Dae RespondER” (un’applicazione per smartphone che allerta chi la possiede sulla posizione di situazioni di possibile arresto cardiaco), sarebbe in grado di conoscere i luoghi in cui sta avvenendo un intervento e, dunque, di recarvisi spacciandosi per soccorritore, indossando abiti da lavoro che possono essere confusi con quelli degli operatori del 118, muniti tra l'altro di targhette e scritte come "medico" o "soccorritore". Si presume che l'accesso all'applicazione gli sia stato dato a seguito della sua partecipazione a un corso di formazione.

L'episodio di Rivabella risulterebbe, al momento, l'unico avvistamento del mitomane, che comunque sarebbe già noto per comportamenti simili in altri territori del Riminese. L'Ausl Romagna ha avviato un'indagine interna per raccogliere più informazioni possibili intorno a questa figura, per poi decidere come agire di conseguenza, non escludendo le vie legali.

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