Sicurezza a Rimini, Fratelli d’Italia attacca l’amministrazione: “Il Sindaco non usa i poteri che ha”

Rimini quinta per criminalità, le parole di Sara Borghesi e Alessandro Pierotti

A cura di Redazione
04 novembre 2025 11:47
Sicurezza a Rimini, Fratelli d’Italia attacca l’amministrazione: “Il Sindaco non usa i poteri che ha” -
Condividi

Sara Borghesi e Alessandro Pierotti di Fratelli d'Italia Rimini intervengono sul recente dato che colloca Rimini al quinto posto nell’Indice nazionale della criminalità, sottolineando come il fenomeno non possa essere giustificato solo dal turismo o dai flussi di visitatori. Nel comunicato, i rappresentanti del partito accusano il Comune di inattività sul fronte della sicurezza urbana e chiedono interventi concreti di prevenzione, riqualificazione e tutela dei cittadini e dei commercianti.

Le parole del Dipartimento Giustizia e Sicurezza di Fratelli d’Italia Rimini

Il preoccupante posizionamento di Rimini al quinto posto in Italia nell’Indice della Criminalità non può essere liquidato come semplice "fisiologia" del flusso di visitatori. Se è vero che un enorme afflusso di turisti (qualora vi fosse, ma non è più il nostro caso) e city users incrementa le "opportunità criminali", è proprio in questo contesto che l’amministrazione comunale, in carica da tempo ed espressione di una gestione ultra decennale di matrice PD, avrebbe dovuto esercitare pienamente i suoi poteri di prevenzione e contrasto al degrado. La responsabilità del Sindaco, lungi dall'essere limitata, è stata anzi potenziata normativamente. La legislazione attribuisce infatti al primo cittadino il potere/dovere di intervento in caso di esigenze urgenti in tema di incolumità pubblica e sicurezza urbana, e la Polizia Locale dovrebbe garantire operatività e interventi 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

A Rimini, l'escalation criminale si traduce in un susseguirsi di furti e "spaccate" notturne ai danni dei commercianti e, in particolare, dei gioiellieri, che si sentono abbandonati di fronte alla criminalità predatoria. Di fronte a questa emergenza, la risposta dell’Amministrazione non è pervenuta o addirittura peggio.

Il Comune di Rimini ha infatti recentemente adottato un’ordinanza contingibile ed urgente (20/05/2024), a firma dell’attuale Sindaco, volta a contrastare i pericoli connessi all’esercizio della prostituzione sulla pubblica via. Si tratta, tuttavia, di un provvedimento "fotocopia" di quello già assunto dall’amministrazione precedente nel 2011. L'adozione di un singolo provvedimento straordinario dimostra che il potere di ordinanza esiste e può essere utilizzato.

E allora si spieghino le ragioni per cui il Comune ha deciso di intervenire solo su questo tema, trascurando altri ambiti ben più cruciali per la sicurezza urbana definiti dalla normativa (D.Lgs. n. 14/2017 - Minniti). Il Sindaco ha il potere di adottare ordinanze in caso di urgente necessità per superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio o di pregiudizio del decoro della vivibilità urbana. Fratelli d'Italia è al fianco dei commercianti e dei gioiellieri che negli ultimi tempi sono stati duramente presi di mira ed anche al fianco delle Forze dell’Ordine, rimaste sole, nel silenzio dei massimi vertici comunali. Occorrono interventi di riqualificazione urbanistica, sociale e culturale, e un recupero delle aree e dei siti degradati.

Il Sindaco Sadegholvaad ha richiamato alla necessità di una riflessione sul ruolo di famiglie, scuola e politiche di integrazione (riconoscendo, di fatto, la necessità di rieducazione e riqualificazione urbana), ma al momento non vi sono segnali volti a immaginare uno sforzo concreto attraverso lo strumento normativo a sua disposizione.

Ciò viene dimostrato dal fatto che non sono state adottate ordinanze volte a prevenire il danneggiamento del patrimonio privato o a riqualificare le zone ad alta incidenza predatoria.

Non è stata emessa alcuna ordinanza volta a riqualificare il degrado urbano dato dai centinaia di minimarket e attività commerciali che si sono diffuse a tappeto sul lungomare e ora anche nel centro storico. Tali insediamenti, che non contribuiscono affatto al decoro della Città, stanno portando allo spopolamento di zone storiche del centro.

L’Amministrazione ha gli strumenti (Art. 50, comma 5 TUEL, rafforzato dal Decreto Minniti) per intervenire contro il decadimento della qualità e del decoro urbani e su aree interessate da fenomeni di aggregazione notturna, anche limitando gli orari di vendita. L'inerzia in questi ambiti fondamentali smentisce la narrazione del Sindaco, dimostrando che l'alto indice di criminalità non è solo un problema di risorse ministeriali, ma soprattutto di mancata volontà politica nell’esercitare i poteri che la legge gli conferisce.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail