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Spiagge, Marinai salvataggio spengono polemiche: "Vite umane più importanti del lucro commerciale"

L'Associazione: "La vita non ha un prezzo

A cura di Redazione
26 settembre 2024 15:43
Spiagge, Marinai salvataggio spengono polemiche: "Vite umane più importanti del lucro commerciale" - Marinaio di salvataggio REPERTORIO
Marinaio di salvataggio REPERTORIO
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In risposta alle recenti dichiarazioni pubbliche rilasciate dal presidente degli Operatori Balneari di Confartigianato Imprese Emilia Romagna, Mauro Vanni, l’Associazione Marinai di Salvataggio della Provincia di Rimini, “in qualità di organo rappresentativo degli Assistenti Bagnanti di Salvataggio” sente il dovere di fare chiarezza riguardo al ruolo fondamentale che gli Assistenti Bagnanti ricoprono nella salvaguardia della vita umana in mare.

“Chi vuole restare aperto deve attivare il servizio anche dopo il 22, senza salvataggio niente lettini e ombrelloni – spiegaMauro Vanni – a questo punto la stragrande maggioranza dopo la giornata di domenica opterà per chiudere tutto. Se l’ultima settimana di settembre ci sarà qualcuno in cerca di lettini e ombrelloni forse, nella migliore delle ipotesi, troverà aperto solo qualche coraggioso. Ma in questo settembre contraddistinto dal maltempo il problema potrebbe essere limitato, mi chiedo però cosa faremo questa primavera. Se ci sarà bel tempo prima del via della stagione balneare, senza lettini e ombrelloni per nessuno”.

La risposta dell’Associazione Marinai di Salvataggio della Provincia di Rimini

L’Associazione Marinai di Salvataggio della Provincia di Rimini, in qualità di organo rappresentativo degli Assistenti Bagnanti di Salvataggio, intende precisare, a seguito delle recenti dichiarazioni pubbliche a mezzo stampa da parte del sig. Vanni, titolare di una delle tante concessioni demaniali scadute già il 31 dicembre del 2023, che le figure professionali abilitate e competenti in ambito di salvaguardia della vita in mare e in spiaggia, all’interno degli specchi d’acqua antistanti gli stabilimenti balneari entro 300 m dalla costa, sono gli Assistenti Bagnanti. Questi ultimi sono assunti dagli stessi stabilimenti balneari e, quindi, a rigor di logica, vanno sempre consultati prima di prendere decisioni affrettate o lamentare giudizi nei confronti delle decisioni delle Autorità Marittime Militari.

La figura professionale dell’Assistente Bagnanti si occupa dell’espletamento di più mansioni contemporaneamente durante le 8 ore di servizio giornaliere. Queste mansioni includono: monitoraggio in mare e battigia; soccorso e recupero di pericolanti in mare e in spiaggia; eventuale rianimazione cardiopolmonare mediante l’uso del defibrillatore semiautomatico (DAE) e dell’ossigeno medicale, in coordinamento con il 118.

Tale specializzazione richiede un notevole impegno dal punto di vista della formazione e dell’aggiornamento periodico, oltre a comportare significative responsabilità civili, penali e morali per i soccorritori stessi.

La salvaguardia della vita rappresenta una priorità assoluta rispetto agli interessi di lucro commerciale degli stabilimenti balneari; pertanto, le considerazioni di protesta del sig. Vanni sono del tutto fuori luogo.

Va precisato che i dati relativi al costo di € 1.200 per una settimana di servizio di salvataggio sono inesatti e imprecisi. Tale cifra, infatti, è attribuibile al servizio di salvataggio per circa 2-3 stabilimenti balneari, corrispondendo a circa € 300/400 per ciascuno stabilimento. Questo evidenzia che la figuraccia nei confronti del turismo viene fatta dalle aziende balneari stesse e dai Comuni costieri, poiché il Servizio di Salvataggio è un Servizio Pubblico Essenziale e va normato dalle amministrazioni pubbliche affinché vi sia uniformità su tutta la costa provinciale.

“La vita non ha un prezzo”, ma ha piuttosto un valore inestimabile e per cifre così irrisorie non si dovrebbe nemmeno meritare udienza, poiché si rischia di cadere pubblicamente nel grottesco e nel ridicolo.

Si considera quindi che il Comando della Capitaneria di Porto di Ravenna, in qualità di istituzione preposta alla sicurezza e in accordo con tutti gli altri Comandi della costa regionale, abbia effettuato le giuste considerazioni nell’emanare l’integrazione all’Ordinanza Balneare 2024. Tale ordinanza prevede che, se gli stabilimenti balneari affittano attrezzature (ombrelloni, lettini, docce, ecc.), debbano fornire un servizio completo al bagnante, con un Servizio di Salvataggio integralmente attivo e uniforme su tutta la costa provinciale. Questo evita così un servizio pubblico essenziale “a macchia di leopardo” per motivi inaccettabili.

L’eventuale legge che potrebbe prevedere per le prossime stagioni estive la futura assunzione di Assistenti Bagnanti esclusivamente fino all’età massima di 35 anni rappresenta invece un pericolo per la qualità del Servizio di Salvamento, poiché i più esperti sono gli unici veri formatori “sul campo” per i giovani neo-brevettati. Questi ultimi necessitano di un affiancamento pratico immediato e continuo nell’espletamento delle proprie mansioni, e ciò non va sottovalutato.

Inoltre, tale legge rappresenterebbe un vero e proprio attacco discriminatorio e minatorio al bilancio di tante famiglie che basano il proprio sostentamento annuale anche su questa figura professionale.

Se gli stabilimenti balneari intendono rimanere ricettivi, è opportuno che sia attivo anche il rispettivo Servizio Pubblico Essenziale di Salvataggio. È prioritario approntare immediatamente un protocollo d’intesa con i Comuni costieri affinché le decisioni relative alle ordinanze balneari comunali siano prese in accordo con le istanze tecniche dei Marinai di Salvataggio e degli Assistenti Bagnanti, titolati nel campo della sicurezza in mare.

Il Servizio di Salvamento è un servizio pubblico essenziale. Non applicare questa soluzione sta mettendo in ginocchio il sistema turistico nei mesi di settembre, ottobre, aprile e maggio.

I Comuni che hanno permesso agli stabilimenti balneari di rimanere aperti senza un servizio di salvataggio non stanno onorando il loro mandato di tutela dell’interesse collettivo dei cittadini e dei turisti, che riguarda la salvaguardia della vita in mare. Questi Comuni potrebbero invece attuare subito soluzioni competenti, già sottoposte alla loro attenzione, calibrate sulle esigenze di sicurezza di turisti e residenti.

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