Società panamense vendeva Bitcoin in Italia senza autorizzazione: tre riminesi a processo

Bitcoin commercializzati in Italia da società senza autorizzazioni: segnalazione alla Consob, tre riminesi a processo. Due patteggiano, un terzo condannato

A cura di Riccardo Giannini Redazione
30 marzo 2024 18:24
Società panamense vendeva Bitcoin in Italia senza autorizzazione: tre riminesi a processo -
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Tre riminesi, due uomini e una donna, sono stati processati a Rimini in quanto referenti di una società con sede a Panama, gestita da soci brasiliani, che ha operato in Italia per la commercializzazione di bitcoin senza le dovute autorizzazioni.

Il processo si è concluso con il patteggiamento per una coppia di Misano, lui 54 anni e lei 55, e con la condanna, al termine del rito abbreviato, di un 43enne riminese, difeso dagli avvocati Leanne Arceci e Alessandro Coppa. La pena è di 8 mesi, sospesa, più pagamento di una multa di 3000 euro.

L’indagine è partita nel 2017 a seguito di una segnalazione fatta da un cittadino alla Consob. La società panamense aveva nominato come rappresentanti in Italia i tre imputati, con lo scopo di cercare clienti, anche tra i fondi di investimento, che investissero sulle criptovalute, portando capitale in cambio dei bitcoin, che avrebbero garantito un rendimento finanziario nel breve e nel lungo termine. E diversi cittadini, tra Rimini, Marignano e Cattolica hanno aderito a questi investimenti che portano alte possibilità di guadagno, anche elevati rischi di perdere tutto il capitale investito.

Tuttavia, dopo la segnalazione alla Consob, è partita un’attività di accertamento che ha verificato l’assenza di autorizzazione, alla società, ad operare in Italia: è così scattata la sospensione e poi la chiusura. I tre riminesi si sono ritrovati a processo per violazione dell’art. 166 del Tuf (Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria)

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