Soldi per evitare controlli: agente di Polizia Locale patteggia. Tra le pene la perdita del lavoro
Agente di Polizia Locale patteggia 3 anni e 4 mesi di reclusione, a processo per episodi di concussione e tentata concussione

Ha patteggiato condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione il 53enne originario fuori Regione, agente della Polizia Locale in servizio all’Unione dei Comuni Valmarecchia, che era a processo per cinque episodi di tentata concussione e tre di concussione.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura, l’uomo, difeso dagli avvocati Francesco Pisciotti e Massimiliano Giacumbo, chiedeva soldi ai commercianti, in particolare di nazionalità straniera, dopo aver rilevato presunte violazioni amministrative, a compensazione di queste; oppure affinché non fossero svolti controlli sulle loro attività.
Il Gup Cantarini, al termine del rito abbreviato, ha anche disposto, come pene accessorie, due anni di interdizione dai pubblici uffici e la perdita del posto di lavoro.
L’agente, a seguito delle indagini, era finito ai domiciliari, poi la misura era stata sostituita con il divieto di avvicinamento alle persone offese del reato, ma poche settimane fa un episodio gli era costato l’aggravamento della misura e nuovamente i domiciliari. Secondo la Procura infatti aveva fatto il segno del taglio della gola a uno dei commercianti che si sono costituiti parte civile nel processo, mentre l’imputato ha negato, dicendo semplicemente di essere passato davanti al negoziante, mentre stava lavorando. Ora è tornato libero, in attesa che la sentenza diventi esecutiva, ma con obbligo di dimora nel Comune di Rimini e obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
L’agente, che in alcuni degli episodi contestati si era presentato ai commercianti in divisa e con l’auto di servizio, ha restituito le somme che aveva ottenuto – circa 16.000 euro – e presentato un’ulteriore offerta di risarcimento, estesa all’Unione dei Comuni Valmarecchia che si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Moreno Maresi.
“Attesa l’intervenuta richiesta di patteggiamento concordata con il Pm, il Giudice, che ha accolto detta richiesta , non ha potuto però decidere nulla circa la richiesta di risarcimento dei danni avanzata dall’ Unione di Comuni Valmarecchia. Tale possibilità è risultata preclusa proprio dal patteggiamento Appare pertanto evidente che l’ente si riserverà di procedere nei confronti dell’imputato, nelle sedi competenti, per vedersi riconosciuto il diritto al risarcimento degli ingenti danni subiti”, spiega l’avvocato Maresi.