Sospetti maltrattamenti all'asilo, chiesta condanna a più di 4 anni per la maestra

Dai legali delle parti civile, le famiglie dei bimbi, vengono evidenziati i maltrattamenti di tipo psicologico

A cura di Redazione
15 giugno 2023 13:49
Sospetti maltrattamenti all'asilo, chiesta condanna a più di 4 anni per la maestra - Bambino FOTO DI REPERTORIO
Bambino FOTO DI REPERTORIO
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Sospetti maltrattamenti all’asilo, il processo prosegue con la richiesta di condanna formulata dalla Procura.

Il sostituto procuratore Davide Ercolani, nell’udienza di ieri pomeriggio (mercoledì 14 giugno), ha chiesto condanna a 4 anni e 3 mesi di reclusione per Loredana Pacassoni, 68enne insegnante di un asilo di Rimini a processo per maltrattamenti a danno dei bambini.

Al processo è stata disposta la costituzione in giudizio di numerosi parti civili, le famiglie dei bambini vittime dei presunti maltrattamenti all’asilo, assistite dagli avvocati Monica Rossi, Cristiano Basile, Manuel Maggioli. L’imputata è invece difesa dagli avvocati Moreno Maresi e Mattia Lancini.

Maltrattamenti all’asilo: sentenza attesa in luglio

Le tesi difensive argomentano l’assenza di indizi di colpevolezza su eventuali condotte violente o aggressive messe in atto dalla 68enne, nessuna percossa o utilizzo di urla o espressioni ingiuriose, come certificato da una pronuncia del Tribunale del Riesame. Metodi magari bruschi, ma nessuna violenza. La donna fin dall’interrogatorio di garanzia aveva sottolineato la presenza in classe di qualche bambino problematico che richiedeva dei richiami.

Una ricostruzione contestata dagli avvocati di parte civile, che richiamano invece l’attenzione sull’aria di tensione e paura respirata dai bambini, ai quali l’insegnante incuteva timore: un maltrattamento di tipo psicologico passibile di condanna.

Il Comune di Rimini, rappresentato in giudizio dall’avvocato Maurizio Ghinelli, è parte del processo, come co-responsabile civile. E anche sotto quest’aspetto, gli avvocati delle famiglie hanno evidenziato le responsabilità del Comune, che conosceva perfettamente la figura di questa insegnante.

A luglio è attesa la sentenza di Primo Grado su una caso che ha fatto notevolmente discutere l’opinione pubblica. La difesa chiede l’assoluzione e ribadisce: “La nostra assistita è stata fatta passare per un mostro”.

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