Spariscono le edicole, nel riminese 8 Comuni sono senza. L'idea: "Si trasformino in sportelli di quartiere"
Cgil Rimini: "Edicole possano offrire una gamma di servizi aggiuntivi, come il rilascio di certificati anagrafici

Le edicole, un tempo fulcro di informazione, cultura e socializzazione, stanno progressivamente scomparendo. La Cgil Rimini rilancia l’allarme.
In Italia, negli ultimi vent’anni, il numero delle edicole è sceso da 36.000 a 11.000, e ogni anno circa 1.000 punti vendita rischiano di chiudere.
Nella provincia di Rimini solo 67 edicole sono ancora attive e ci sono otto Comuni dove non è presente alcuna attività di rivendita di giornali. Nello specifico si tratta di Casteldelci, Gemmano, Maiolo, Montefiore Conca, Montegridolfo, Sant’Agata Feltria, Sassofeltrio e Talamello.
“La trasformazione digitale, per quanto inevitabile, non può giustificare il totale abbandono delle infrastrutture fisiche. È fondamentale che il processo di digitalizzazione sia accompagnato da misure che garantiscano l’accesso equo ai servizi, specialmente per le persone che, per età o condizione sociale, non sono in grado di adattarsi rapidamente alle nuove tecnologie. La soluzione deve prevedere una sinergia tra innovazione digitale e servizi fisici di prossimità, in modo da assicurare un futuro inclusivo e sostenibile per tutti”, è l’analisi della Cgil Rimini.
Il sindacato invoca “una collaborazione tra soggetti pubblici, privati, istituzioni e comunità locali per sviluppare nuove forme di servizio di prossimità”.
Le edicole potrebbero trasformarsi in “sportelli di quartiere”, offrendo una gamma di servizi aggiuntivi, come il rilascio di certificati anagrafici, il ritiro di pacchi o la fornitura di servizi per le amministrazioni locali. “Su questa ipotesi ci sono sperimentazioni interessanti a Milano e Firenze“, evidenzia la Cgil.