Stop riarmo: realtà di Rimini aderiscono al movimento contro la corsa agli armamenti

Associazioni, movimenti e cittadini uniti per contestare gli 800 miliardi destinati alla spesa militare e chiedere un’Europa fondata su diritti e cooperazione

A cura di Riccardo Giannini Redazione
12 dicembre 2025 12:30
Stop riarmo: realtà di Rimini aderiscono al movimento contro la corsa agli armamenti -
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Rimini è tra i punti di riferimento italiani del movimento europeo “Stop ReArm Europe”, iniziativa transnazionale già attiva in 18 Paesi e sostenuta da oltre 500 organizzazioni nel solo territorio italiano. La costituzione della rete locale, presentata nelle ultime ore, si inserisce in un quadro di crescente mobilitazione civile contro i programmi di riarmo dell’Unione Europea e contro l’espansione dell’economia legata all’industria bellica.

L’obiettivo dichiarato dagli aderenti è creare un movimento capace di contrastare “le paure che alimentano violenza, suprematismi, guerre e corsa agli armamenti”, recuperando lo spirito solidaristico e comunitario dei Trattati di Roma, considerati ormai un riferimento lontano per un’Europa “che sembra aver perduto la bussola”.

Il gruppo riminese condivide integralmente il messaggio portante della campagna europea, che critica il piano dell’UE di destinare 800 miliardi di euro all’incremento delle spese militari. Secondo il movimento, tali risorse verrebbero sottratte a welfare, sanità, istruzione, cooperazione internazionale, transizione ecologica e giustizia climatica, arricchendo quasi esclusivamente i produttori di armamenti. Una strategia che, secondo gli attivisti, “renderà la guerra più probabile e il futuro meno sicuro per tutti”, con ricadute in termini di debito pubblico, austerità, nuove barriere e tensioni sociali.

La rete riminese sottolinea inoltre il rischio di una trasformazione del lavoro in “produzione armata”, in cui i lavoratori stessi verrebbero coinvolti, seppur indirettamente, nelle conseguenze dei conflitti e delle vittime civili. “Non è questo il futuro che vogliamo”, si legge nella nota diffusa dai promotori.

Il gruppo locale si presenta come una realtà ampia e inclusiva, composta da associazioni, movimenti e forze politiche che contestano la concentrazione del potere economico nelle mani di pochi e che rifiutano l’idea di un’Europa guidata da interessi bellici. Tra le adesioni già formalizzate figurano Assopace Palestina, Rifondazione Comunista Rimini, Sinistra Italiana Rimini, Verdi – Europa Verde Rimini, Possibile Rimini, Anpi Provinciale Rimini, Rimini in Comune – Diritti a Sinistra, Pci Rimini, Greenpeace – Gruppo Locale di Rimini, Ugs Rimini e Bds Rimini.

La rete lancia un appello alla cittadinanza affinché non resti indifferente “ai soprusi, alle violenze e ai genocidi che attraversano il nostro tempo”, ricordando che ogni investimento nell’economia di guerra è, per loro, un investimento sottratto ai pilastri del benessere collettivo: sanità e istruzione.

Per avviare il percorso di confronto pubblico, il movimento ha convocato un’assemblea aperta per il 20 dicembre alle 18 alla Grotta Rossa. All’incontro parteciperà anche la giornalista Linda Maggiori, che contribuirà all’analisi delle politiche europee e delle dinamiche connesse al riarmo.

“È ora di fare qualcosa di concreto - concludono gli attivisti - prima che il Paese venga accompagnato verso un baratro dal quale sarà difficile riemergere”. L’appello alla mobilitazione è già partito.

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