Storie che sfidano la ragione: il Santuario di Santa Maria delle Grazie e la miracolosa esperienza di un pastore
Scopri il Santuario di Santa Maria delle Grazie a Covignano: storia, museo missionario e miracolo del pastore Rustico a Rimini.

Il Santuario di Santa Maria delle Grazie sorge sul colle di Covignano, a pochi chilometri da Rimini. Edificato tra il 1391 e il 1396 su un’antica cappella dedicata alla Vergine, è uno dei luoghi di pellegrinaggio più sentiti della provincia. Di struttura peculiare, consta di due navate affiancate: la più antica, a destra, conserva un sorprendente soffitto ligneo a carena di nave del XV secolo e un crocifisso gotico del Trecento, mentre la navata sinistra, aggiunta nel 1578, è decorata da stucchi barocchi e affreschi. Accanto si trova il Museo missionario delle Grazie, con collezioni di arte sacra, ceramiche e tessuti da Cina, Bolivia e Africa tra il XV e il XVIII secolo.
Una leggenda medievale tra fede e destino
Secondo la tradizione, nel 1286 un pastore di nome Rustico scoprì un tronco dalla forma umana nel bosco di Covignano. Ne scolpì la Vergine Maria, ma ogni volto realizzato si deteriorava misteriosamente. Alla fine, due angeli lo aiutarono a completare l’opera e gli dissero di lasciare la statua su una barca senza equipaggio: questa arrivò miracolosamente a Venezia, davanti alla chiesa di San Marziale, dove ancora oggi è venerata come la “Madonna di Rimini”. Il santuario fu quindi dedicato a celebrare questo evento soprannaturale, rendendolo uno dei culti mariani più antichi e radicati dell’Emilia Romagna.
Arte, storia sacra e curiosità finale
Durante la Seconda Guerra Mondiale, il complesso fu occupato e danneggiato gravemente: la facciata gotica è stata l’unica parte originaria rimasta intatta, con decorazioni seicentesche aggiunte successivamente. Le stazioni della Via Crucis, realizzate con formelle in terracotta, furono distrutte e poi rifatte con maioliche ceramiche dall’artista Elio Morri. Nel 2020 è tornata al suo posto la statua lignea restaurata, completando un restauro conservativo durato anni.
Curiosità finale: l’altare della Crocifissione, scolpito in alabastro e originariamente presente nel santuario, fu venduto nel 1910 per finanziare i restauri. Oggi è custodito al Liebieghaus di Francoforte, dove rappresenta una delle più importanti testimonianze della scuola riminese del XV secolo.