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Tassa di soggiorno a Bellaria Igea Marina, albergatore: "Invece di dire grazie ai turisti, li facciamo pagare?"

Tassa di soggiorno a Bellaria Igea Marina, albergatore contrario. La sua opinione

A cura di Redazione
18 settembre 2024 18:13
Tassa di soggiorno a Bellaria Igea Marina, albergatore: "Invece di dire grazie ai turisti, li facciamo pagare?" - Repertorio
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Federico Poggi, albergatore di Bellaria Igea Marina, esprime la propria contrarietà sull’ipotesi di introduzione della tassa di soggiorno.

L’assenza del tributo, spiega Poggi, “è stata una scelta ponderata conti alla mano dalle precedenti amministrazioni che hanno valutato che alzando al massimo le tariffe Imu che ricadono sugli alberghi si potesse avere un introito simile alla tassa di soggiorno“.

“Un aggravio di tassa a carico di albergatori e commercianti ma di concerto con le categorie economiche si era deciso che questo era meglio che applicare ad un turista che sceglie di venire nel nostro bel paese un balzello fastidioso“, aggiunge.

Per Poggi la tassa di soggiorno è comprensibile nelle città d’arte, lì dove “viaggiatori che godono di tali bellezze magari in giornata, zaino in spalla pieno di vivande riempiono i bidoni di spazzatura e usufruiscono solo dei bagni pubblici”.

Bellaria Igea Marina ha invece una clientela turistica familiare, persone che da tanti anni scelgono lo stesso albergo e la stessa spiaggia: “Generazioni di famiglie, nonni, figli, nipoti e ancora i loro figli, i loro nipoti che continuano a venire negli stessi posti nella stessa spiaggia, a mangiare il gelato nella stessa gelateria, a comprare negli stessi negozi, a mangiare la piadina, ad affittare il tandem ad andare sul trenino. Davvero vogliamo far pagare a loro la tassa di soggiorno?”.

“Ci sono famiglie – prosegue – che anche quest’anno abbiamo visto per 4 volte nel nostro hotel: in apertura, a luglio, ad agosto e nel weekend di chiusura e a loro vogliamo far pagare 4 volte la tassa di soggiorno? Noi ci abbiamo messo impegno, sentimento, regalini, abbracci, sconti e sorrisi per farli tornare e poi gli facciamo pagare 4 volte la tassa di soggiorno?”.

Per l’albergatore l’introduzione della tassa di soggiorno non rappresenta“una scelta lungimirante”.

Penso dovremmo solo dirgli grazie – aggiunge –e pensare alla fedeltà che hanno, al loro amore per le famiglie che li accolgono è qualcosa di incomprensibile da chi non conosce profondamente il sistema romagnolo”.

“Penso al futuro, alle condizioni economiche sempre più difficili delle famiglie con bambini, a come le condizione del mare di quest’anno si rifletteranno sulle prossime stagioni. Penso che non sia davvero il caso di aggiungere anche una tassa di soggiorno”, chiosa Poggi.

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