Tassa di soggiorno, Governo vuole trattenerne una parte. Gnassi attacca: "Operazione surreale"
Il deputato Dem: "Significa privare le città turistiche di risorse oramai vitali"


“Sulla tassa di soggiorno e sul turismo, il Governo dell’autonomia differenziata dimostra ancora una volta di essere autonomo solo nel togliere. Toglie risorse proprie dei Comuni per tenersene la differenza a Roma”. Così Andrea Gnassi, deputato del Partito Democratico ed ex sindaco di Rimini, riferendosi all'ipotesi, al vaglio del Governo, di trattenere un 30% del gettito dell'imposta comunale. Gnassi è fortemente contrario: “L’imposta di soggiorno è nata per finanziare i costi diretti generati dai flussi turistici: dalla mobilità al decoro urbano, dai rifiuti alla tutela ambientale da interventi e azioni in materia di turismo alla depurazione delle acque. Invece il Governo, con un’operazione surreale e mirata, priva proprio le città turistiche di risorse ormai vitali" .
Per Gnassi, è una strategia "chiara": "Il centrodestra, sia con la ministra Santanchè che con proposte di legge parlamentari di pura facciata, da un lato sbandiera l’importanza del turismo e delle città turistiche, di fatto toglie concretamente ai territori ciò che serve a loro per sostenere i servizi e i progetti essenziali. Come Partito Democratico stiamo presentando una proposta di legge strutturata che definisca fondi e criteri per garantire risorse stabili alle città a vocazione e pressione turistica. Siamo pronti a lavorare con tutte le forze parlamentari per soluzioni condivise”.
L'esponente Dem conclude: “La tassa di soggiorno è l’unico brandello di autonomia fiscale rimasto ai Comuni e il governo non la può usare per finanziare spese statali che devono per legge essere garantite dallo Stato, come quelle del Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità. Sulla entrate derivanti dalla tassa di soggiorno serve semmai dare ai Comuni più libertà di utilizzo, ad esempio per la sicurezza, la Polizia Locale o l’alloggio e le spese delle forze dell’ordine. Anche questa richiesta, che viene dal Comune di Rimini, sarà contenuta sia nella proposta di legge sulle città a vocazione turistica che presenteremo, sia negli emendamenti a tutti i provvedimenti che il Governo farà, a partire dalla legge di bilancio. Daremo battaglia in Parlamento e nel Paese perché le città turistiche non siano penalizzate e perché lo Stato garantisca i servizi essenziali come previsto dalla legge”.