Tassa di soggiorno per interventi sulla sicurezza, il Comune di Rimini: "Niente risposta dal Governo"

L'assessore Magrini: “Normativa superata. I Comuni devono poter decidere come usare il gettito”

A cura di Riccardo Giannini Redazione
12 dicembre 2025 14:41
Tassa di soggiorno per interventi sulla sicurezza, il Comune di Rimini: "Niente risposta dal Governo" - Tassa di soggiorno, hotel, albergo, hall. Repertorio
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La consigliera Anna Maria Barilari ha presentato un’interrogazione per chiedere aggiornamenti sulla proposta avanzata dal Comune di Rimini al Governo, e direttamente al Ministro Piantedosi in occasione dell’ultima edizione del Meeting, per inserire le spese per l’ambito della sicurezza urbana tra le voci finanziabili attraverso i proventi derivanti dall’imposta di soggiorno. Ancora nessuna risposta dal Governo, spiega l'assessore Magrini. “Una proposta che ci siamo sentiti di avanzare al Ministro, che abbiamo avuto modo di incontrare grazie anche all’impegno del Prefetto Cassone che voglio ancora ringraziare – fatto con spirito di collaborazione istituzionale – ricorda Magrini - La sicurezza urbana è un elemento imprescindibile per chi fa accoglienza turistica e dunque rientra nei fini dell’utilizzo dell’imposta perché è evidente che la sicurezza incide sulla competitività turistica di un territorio".

“Con i proventi che recuperiamo dall’imposta di soggiorno - spiega Magrini - è possibile in questo senso agire in vari modi, oltre a quelli già previsti dalla normativa. Si potrebbe implementare gli organici della polizia locale o pensare anche a sostenere l’attività della protezione civile al pronto soccorso, che significa sostenere la sanità e i servizi per il turismo. O ancora attivare una collaborazione con le altre forze dell’ordine per destinare immobili al personale che arriva sul nostro territorio per interventi straordinari nella stagione estiva. Potevamo anche non fare nulla e limitarci a fare un gioco dei ruoli ricordando quali siano le competenze di Comune e Stato. Abbiamo scelto invece la strada della collaborazione istituzionale per trovare soluzioni. Il dibattito parlamentare è ancora in corso, la finanziaria dovrà essere approvata quindi mai dire mai, ci saranno altre Finanziarie e potremmo ripresentare la proposta: ma il non avere avuto alcun feedback, né positivo, né negativo, non ci fa ben sperare".  

L'assessore amplia il discorso: "Credo che la normativa sull’imposta di soggiorno, per come è scritta all’articolo 4, da questo punto di vista sia ampiamente superata. Credo cioè che i proventi da imposta debbano essere svincolati da determinate finalità e vada lasciata la facoltà agli enti locali di decidere come impiegarli al meglio. Dico questo anche facendo riferimento a quello che invece in Finanziaria c’è, e cioè la possibilità per i Comuni di aumentare l’imposta di soggiorno con però il vincolo di girare il 30% del gettito derivato dall’eventuale aumento allo Stato, per incrementare il fondo per l'inclusione delle persone con disabilità e del fondo per l’assistenza ai minori. Nessuno ovviamente è contrario ad aumentare gli stanziamenti a favore di disabili e minori; è evidente però il paradosso per cui se un‘Amministrazione Comunale volesse usare quel 70% di risorse che restano in cassa a sostegno degli stessi capitoli di bilancio, disabilità e assistenza minori appunto, non può farlo. Ai Comuni quindi viene drenato dallo Stato un 30% di risorse da imposta di soggiorno per determinati scopi, impedendo però ai Comuni di fare lo stesso".

Da Magrini parte un appello: "Si svincoli completamente il gettito da imposta e si lasci la possibilità agli enti locali di usarlo liberamente. Sicurezza urbana, sanità, sostegno alla disabilità e minori solo elementi che rientrano tutti parte nella stessa cornice, di un territorio che fa dell’accoglienza il suo core business. Non chiediamo di incrementare fondi, ma di utilizzare al meglio, sulla base delle esigenze del territorio, le risorse che già abbiamo e che produciamo attraverso il nostro sistema economico”.

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