Tempio Sant'Antonio tornerà allo splendore originario: l'imprenditore riminese Mariotti finanzia il restauro
Tempio di Sant’Antonio, entro dicembre pronto il progetto esecutivo per l’intervento di restauro di un gioiello della città

Il 2024 sarà l’anno del ritorno allo splendore di un piccolo gioiello dell’architettura custodito nel cuore storico di Rimini e che rappresenta un importante patrimonio della città.
È previsto per la prossima primavera l’avvio dell’intervento di restauro del Tempietto di Sant’Antonio da Padova, il monumento di piazza Tre Martiri simbolo identitario della città, che potrà essere valorizzato grazie all’impegno congiunto del Comune di Rimini, della Soprintendenza e dell’imprenditore riminese Bonfiglio Mariotti, che finanzierà l’intervento attraverso il contributo Art Bonus.
Lo studio di fattibilità per la manutenzione, protezione e restauro del tempietto era stato approvato lo scorso aprile dall’Amministrazione, per poi essere sottoposto alla Soprintendenza Belle Arti Archeologia e Paesaggio che lo scorso settembre ha dato l’autorizzazione ai lavori di restauro.
I prossimi step procedurali prevedono entro il mese di dicembre l’approvazione del progetto definitivo ed esecutivo, mentre nel mese di gennaio 2024 inizieranno le procedure di selezione dell’appaltatore e di affidamento dei lavori. I restauratori si metteranno dunque all’opera dalla primavera, con una durata di lavori stimata in sei mesi, riconsegnando quindi il monumento alla città nel corso del 2024. Il progetto ha un valore complessivo di 200mila euro, finanziato per 150 mila euro attraverso il contributo del privato.
Tempio Sant’Antonio, gli interventi
Si tratta di interventi che interesseranno sia la parte esterna, sia la parte interna, oltre alle parti impiantistiche. L’esterno sarà restaurato grazie ad un consolidamento e una pulitura complessiva della Pietra d’Istria e della pietra di San Marino; anche la copertura sarà revisionata e restaurata così infissi, fregi e parti metalliche. Internamente si interverrà nelle parti in pietra e nella volta intonacate, gli affreschi interni, la scultura lignea e l’adeguamento degli impianti.
“Stiamo lavorando per consentire alla città già durante il 2024 di riscoprire un Tempietto che non è solo un monumento di suggestiva bellezza, ma un bene di grande valore identitario, a cui generazioni di riminesi sono affezionati– sottolinea l’amministrazione comunale in una nota – Una scelta di valorizzazione e di riappropriazione della propria storia che è parte del percorso che ha portato la città a candidarsi a Capitale italiana della Cultura 2026 e che deve nutrirsi anche della partecipazione e del coinvolgimento della comunità in tutte le sue espressioni. Per questo motivo la città ringrazia Bonfiglio Mariotti per un gesto di amore e di appartenenza, che speriamo possa stimolare altri privati”.