Temporale con grandine tra Rimini e San Mauro Pascoli: danni fino all’80% alle colture
La stima di Coldiretti: "Non sono emergenze isolate, ma una nuova normalità"

Il violentissimo temporale che ieri (giovedì 21 agosto) ha attraversato la fascia compresa tra Rimini e San Mauro Pascoli, abbattendosi nel tardo pomeriggio con raffiche di vento tra i 90 e i 100 km/h e grandine, ha provocato danni ingenti alle aziende agricole e in particolare alle realtà orticole, settore trainante del territorio. Secondo le prime stime, le perdite partono dal 50% delle produzioni fino a punte dell’80% in alcuni campi, con migliaia di quintali di prodotto compromessi in poche ore. Sara Maioli, della Società Agricola Fratelli Maioli, ha raccontato che “in 40 anni di lavoro non abbiamo mai visto una cosa del genere” e ha quantificato un danno dell’80% su 16 ettari di fagiolini appena nati e 3 ettari di cavoli. Anche Massimo Tufo della Società Agricola" I Sapori della Natura & C". di San Mauro Pascoli conferma una “situazione di enorme gravità con danni alle colture del 50%”.
Coldiretti Rimini, attraverso il presidente Guido Cardelli Masini Palazzi, il direttore Alessandro Corsini e il vicedirettore Giorgio Ricci, ha espresso vicinanza alle aziende e ribadito la necessità di un intervento istituzionale tempestivo per sostenere le imprese agricole, sollecitando il riconoscimento dello stato di calamità naturale e l’attivazione di ristori straordinari. L’organizzazione sottolinea come eventi estremi di questa portata, sempre più frequenti, siano il frutto del cambiamento climatico e richiedano politiche di lungo respiro che Coldiretti porta avanti da anni: la promozione di sistemi assicurativi agevolati, il rafforzamento degli strumenti di difesa attiva come le reti antigrandine, la semplificazione delle procedure di accesso ai fondi pubblici e la costruzione di un vero piano di resilienza agricola nazionale. “Non si tratta più di emergenze isolate – ha sottolineato Coldiretti – ma di una nuova normalità che mette in discussione la sopravvivenza stessa di molte imprese agricole e che deve essere affrontata con politiche strutturali, investimenti mirati e una maggiore consapevolezza del valore strategico della nostra agricoltura”.