Tra arte e archeologia | Il Museo della Città ed il suo racconto straordinario
Scopri il Museo della Città di Rimini: arte, archeologia e curiosità in un ex convento gesuita, cuore dell’Emilia‑Romagna.

Nel centro storico di Rimini, all'interno dell'antico convento dei Gesuiti, sorge il Museo della Città Luigi Tonini, un ponte tra passato millenario e tradizione contemporanea. Dal XVII secolo a ospedale fino al 1990, quando divenne museo civico, raccoglie reperti archeologici, opere d'arte e strumenti sorprendenti, che raccontano la storia della città e dell’intera Emilia‑Romagna
Il convento e la nascita del Museo
Costruito tra il 1746 e il 1755 da Alfonso Torreggiani come collegio dei Gesuiti, il complesso divenne ospedale dopo la soppressione dell’Ordine nel 1797. Danneggiato dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale, fu restaurato dall’architetto Pier Luigi Foschi e inaugurato come museo nel 1990, in omaggio allo storico riminese Luigi Tonini. Oggi accoglie oltre 3.000 reperti in più di 40 sale, distribuiti su 3.000 m².
Cosa vedere: archeologia, pinacoteca e Domus
All’ingresso, il Lapidario romano nel chiostro espone iscrizioni epigrafiche tra il I e IV secolo d.C., con oltre cento reperti. Le sezioni archeologiche svelano dalla preistoria ai tempi antichi: armi, ceramiche, utensili e resti dell’Homo erectus sul colle Covignano, fino alle necropoli villanoviane di Verucchio. Di particolare rilievo, la sezione dedicata alla Domus del Chirurgo, un'abitazione romana del II secolo: qui vennero trovati strumenti chirurgici e incredibili mosaici (ad esempio Orfeo tra gli animali).
Al piano nobile, la Pinacoteca raccoglie opere dal XI al XX secolo, con capolavori di Giovanni da Rimini, Domenico Ghirlandaio, Guercino, Guida Cagnacci, Giovanni Bellini e René Gruau. Interessante anche la sezione dedicata a Federico Fellini, che conserva materiali tratti dal suo Libro dei Sogni e disegni iconici.
Curiosità
Sai che nel giardino del museo, dal 2015, è dedicato un ulivo a Khaled al‑Asaad, l’archeologo siriano ucciso a Palmira? Un gesto che lega la memoria di Rimini alla protezione del patrimonio mondiale.