Tra Piacenza e Rivergaro c'è un parco immerso nel verde | Ecco dove si trova il mosaico naturale poco conosciuto

Esplora il Parco Fluviale del Trebbia tra Piacenza e Rivergaro: natura, battaglie, archeologia, sport d'acqua e una leggenda su Hemingway.

A cura di Redazione
16 luglio 2025 14:00
Tra Piacenza e Rivergaro c'è un parco immerso nel verde | Ecco dove si trova il mosaico naturale poco conosciuto - Foto: Paola Grazio/Wikiloc
Foto: Paola Grazio/Wikiloc
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Lungo i 30 km che collegano Rivergaro a Piacenza, il Parco Fluviale Regionale del Trebbia è molto più di un semplice corridoio verde lungo il fiume: è un crocevia di storia antica, biodiversità unica e leggende secolari. Qui, tra i greti ghiaiosi, le grotte carsiche, i castelli medievali e i voli degli uccelli migratori, si intrecciano vicende umane e naturali che rendono la Val Trebbia una delle aree più affascinanti dell’Emilia-Romagna.

Un mosaico di natura, fauna e storia militare

Il Trebbia nasce dall’Appennino Ligure, scorre nel Piacentino e, dopo aver depositato tonnellate di sabbia e ghiaia, confluisce nel Po. Questa morfologia lo rende un habitat privilegiato per specie protette come l’occhione e il corriere piccolo, che scelgono il parco per nidificare e transitare durante la migrazione. In primavera, le sponde brulicano di orchidee spontanee: un’esplosione di fioriture che incanta appassionati di botanica.
Non è solo natura: il fiume fu teatro di drammi storici, come la celebre Battaglia della Trebbia del 218 a.C. tra Annibale e le legioni romane. Lungo il percorso, emergono resti di castelli medievali come quelli di Rivalta, Montechiaro e Rivergaro, scrigni di pietra che raccontano mutamenti territoriali tra Piacenza, Parma e Genova.

Segreti, grotte, archeologia e attività sportive

Tra le curiosità meno note c’è il Bosco di Croara, terrazzo quaternario nei pressi di Rivergaro, dove gli strati di terreno sono tra i più antichi dell’Emilia-Romagna. Proseguendo verso Travo, si trova il Parco Archeologico di Sant’Andrea, un insediamento neolitico scoperto nel 1995 vicino al fiume.
Oggi il parco non è solo riserva naturalistica ma anche teatro di escursioni, passeggiate e sport acquatici: dalla ciclovia rivierana agli itinerari di canoa, kayak e rafting, grazie all’acqua limpida e incontaminata del Trebbia. Sentieri segnalati conducono a punti panoramici dove si possono osservare le gole arenacee e i suggestivi meandri del fiume.

Curiosità

Secondo una leggenda orale locale, l’autore Ernest Hemingway, durante la Seconda Guerra Mondiale, avrebbe pescato la valle della Trebbia in cerca di quiete e ispirazione. Alcuni suoi taccuini citano “la Valle degli Dei”, ma la presenza dello scrittore rimane avvolta nel mistero

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