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Tra vie moderne, alberi e sorprendenti storia | L'antico Anfiteatro Romano di Rimini ti lascerà senza parole

Scopri l'Anfiteatro Romano di Rimini: un monumento nascosto tra le vie moderne, testimone di secoli di storia e trasformazioni urbane.

A cura di Redazione
22 giugno 2025 15:00
Tra vie moderne, alberi e sorprendenti storia | L'antico Anfiteatro Romano di Rimini ti lascerà senza parole - Foto: GianlucaMoretti/Wikipedia
Foto: GianlucaMoretti/Wikipedia
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Nel cuore di Rimini, tra le sue vivaci strade moderne, si cela un monumento che racconta storie di gladiatori, trasformazioni urbane e misteri archeologici: l'Anfiteatro Romano. Costruito nel II secolo d.C., questo imponente edificio ha vissuto molteplici vite, passando da arena di spettacoli a parte integrante delle mura difensive, fino a diventare un lazzaretto nel Medioevo. Oggi, solo una parte è visibile, mentre il resto giace nascosto sotto edifici contemporanei, come il Centro Educativo Italo Svizzero (CEIS).

Un Colosseo in miniatura: dimensioni e architettura

L'Anfiteatro di Rimini, spesso paragonato a un "Colosseo in miniatura", presentava una struttura ellittica di circa 118 x 88 metri, con un'arena centrale di 73 x 44 metri. Poteva ospitare fino a 12.000 spettatori, rendendolo uno dei più grandi dell'Emilia-Romagna. La sua costruzione in laterizio, con due ordini sovrapposti e un porticato esterno di 60 arcate, offriva uno spettacolo imponente, soprattutto per chi arrivava dal mare.

Dall'arena al lazzaretto: le molte vite dell'Anfiteatro

Con l'avvento delle invasioni barbariche nel III secolo, l'Anfiteatro perse la sua funzione originaria. Fu inglobato nelle nuove mura difensive della città, trasformandosi in una struttura militare. Nel Medioevo, l'area fu utilizzata come orto e, successivamente, nel XVII secolo, divenne sede di un lazzaretto collegato alla Chiesa di Santa Maria in Turre Muro. Queste trasformazioni hanno contribuito a celare la memoria dell'Anfiteatro fino agli scavi dell'Ottocento.

Scavi, scoperte e controversie moderne

Nel 1843, grazie all'opera dello storico Luigi Tonini, parte dell'Anfiteatro fu riportata alla luce. Tuttavia, durante la Seconda Guerra Mondiale, l'area subì gravi danni e fu utilizzata come deposito di macerie. Nel dopoguerra, nonostante i vincoli archeologici, fu costruito il CEIS sopra una parte dell'Anfiteatro. Recentemente, sono emerse discussioni sulla possibilità di spostare il CEIS per permettere nuovi scavi, ma la Soprintendenza ha sottolineato che ulteriori scavi potrebbero non apportare significativi nuovi dati archeologici. 

Curiosità: la moneta di Adriano

Durante gli scavi, è stata rinvenuta una moneta dell'imperatore Adriano all'interno di una muratura dell'Anfiteatro. Questo ritrovamento ha permesso di datare con precisione la costruzione dell'edificio tra il 119 e il 138 d.C., fornendo una testimonianza diretta dell'epoca in cui fu edificato.

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