Trump concede a Orban un anno di esenzione dalle sanzioni sul petrolio russo
Zelensky attacca: “Non permetteremo che la Russia tragga profitto”
Gli Stati Uniti hanno concesso all’Ungheria un’esenzione di un anno dalle sanzioni sul petrolio russo. Lo ha reso noto un funzionario dell’amministrazione americana dopo l’incontro alla Casa Bianca tra il presidente Donald Trump e il primo ministro ungherese Viktor Orban.
L’intesa, riferita dalla Casa Bianca, arriva in cambio dell’impegno di Budapest ad acquistare gas naturale liquefatto statunitense per un valore di circa 600 milioni di dollari. Un accordo che rafforza i legami energetici tra Washington e Budapest, ma che rischia di accendere nuove tensioni con Bruxelles e Kiev.
Per Orban, la visita alla Casa Bianca è stata più che positiva. Il premier ungherese non solo ha incassato il sostegno politico di Trump, che ha invitato l’Europa a “mostrare più rispetto” nei suoi confronti, ma ha anche ottenuto un’importante apertura sul fronte energetico. “Sto valutando la questione – ha dichiarato Trump –. È molto difficile per Orban ottenere petrolio e gas da altre aree. Non hanno il vantaggio di avere il mare”.
Secondo i dati dell’Atlantic Council, l’Ungheria importa l’86% del proprio petrolio dalla Russia, una dipendenza che si è accentuata dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022. Le sanzioni imposte da Washington e Bruxelles avevano messo a rischio la stabilità energetica di Budapest, spingendo Orban a chiedere un trattamento speciale.
Durante l’incontro, il premier magiaro ha ribadito la necessità di “proteggere l’economia e il popolo ungherese” da un’interruzione delle forniture russe. Secondo Bloomberg, la compagnia nazionale Mol Nyrt. avrebbe valutato l’utilizzo di un oleodotto alternativo dalla Croazia, ma i costi restano elevati e la dipendenza da Mosca persistente.
La decisione americana non è passata inosservata a Kiev. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha reagito con durezza: “L’Ucraina non può permettere che la Russia tragga profitto dalla vendita di petrolio all’Ungheria. È solo una questione di tempo e di posizione”, ha dichiarato citato da Ukrainska Pravda.
Altro tema discusso tra Trump e Orban è stato il possibile vertice con Vladimir Putin. “Se ci fosse un incontro, mi piacerebbe che si tenesse a Budapest”, ha detto il presidente americano, lasciando intendere che la capitale ungherese potrebbe tornare a giocare un ruolo diplomatico nella crisi ucraina.
Nonostante Orban abbia precisato di “non essere venuto a Washington per chiedere aiuto a Trump sui problemi con l’Unione Europea”, il tycoon ha colto l’occasione per difendere l’alleato: “Ha avuto ragione sull’immigrazione – ha detto –. L’Europa dovrebbe rispettarlo di più”.
Per il leader di Fidesz, la missione americana ha anche un valore politico interno. Secondo fonti vicine al governo, Orban punta a convincere Trump a visitare Budapest prima delle elezioni di aprile, un gesto che rafforzerebbe la sua immagine di statista e rinsalderebbe la base conservatrice, sull’onda del modello argentino di Javier Milei.
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