Tutela dei più deboli: la Regione consegna ai detenuti di Rimini il nuovo Codice Ristretto

Si tratta di una guida sui percorsi alternativa alla detenzione carceraria

A cura di Nicola Guerra Redazione
18 luglio 2024 16:17
Tutela dei più deboli: la Regione consegna ai detenuti di Rimini il nuovo Codice Ristretto - La consegna del Codice Ristretto nel carcere di Rimini
La consegna del Codice Ristretto nel carcere di Rimini
Condividi

Questa mattina è stato consegnato nel carcere di Rimini e nelle strutture di tutta la Regione il Codice Ristretto, una guida sui percorsi alternativa alla detenzione carceraria, a tutti i detenuti. L’obiettivo di questa iniziativa curata dal Garante dei detenuti della Regione Emilia-Romagna, Roberto Cavalieri, è aiutare il detenuto a districarsi nel complicato sistema dei percorsi esterni al carcere (liberazione anticipata, lavoro esterno, permessi speciali, affidamento in prova, detenzione domiciliare, semilibertà ecc.).

A consegnarlo ai detenuti nel carcere di Rimini la presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti con la consigliera regionale Nadia Rossi, il garante locale Giorgio Galavotti, oltre ad Annalisa CalvanoSusanna Megna e Martina Montanari della Camera penale, l’imam Mauro Ballabio e Viola Carando della Caritas.


La presidente dell’Assemblea legislativa regionale Emma Petitti, dal carcere di Rimini, ha ribadito l’impegno della Regione Emilia-Romagna su questi temi: “La Regione Emilia-Romagna vuole essere protagonista in questo processo che guarda alle tutele dei più deboli: diventa quindi fondamentale fornire ai detenuti strumenti utili a informarsi su quelli che sono i percorsi alternativi al carcere. Sappiamo, ad esempio, quanto i progetti di inclusione lavorativa possano apportare benefici concreti a ogni livello, per creare le condizioni affinché la persona possa costruirsi un progetto di vita. Solo attraverso percorsi che mirano alla rieducazione possiamo poi pensare di contribuire in modo efficace a risolvere una condizione, come quella del sovraffollamento, che mina soprattutto la dignità e la qualità di vita di chi si trova in carcere”.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Altarimini