Uffogliano e Ponte Santa Marina Maddalena si mobilitano: "Basta degrado sociale e ambientale"
È nato un comitato per Uffogliano e Ponte Santa Maria Maddalena, annunciate iniziative

Nasce il comitato per la valorizzazione di Uffogliano-Ponte Santa Maria Maddalena, che affianca un altro di comitato di recente costituzione, “Stop alla cava”.
I cittadini hanno espresso nelle ultime settimane le loro preoccupazioni, che partono dalla riapertura della cava di Monte Ceti, arrivando ai danni provocati dalle alluvioni di maggio 2023 e settembre 2024. Una situazione destinata ad aggravarsi tra autunno e inverno a causa delle copiose piogge e nevicate che caratterizzano la prossima stagione.
È nato così il comitato per denunciare “il degrado ambientale e sociale del territorio” e “per lanciare una campagna di sensibilizzazione e mobilitazione per azioni in grado di migliorare la qualità della vita in quella parte della Valmarecchia”.
Lo scopo è quindi “intervenire sulle criticità che segnano negativamente la qualità ambientale e sociale del territorio”, partendo dall’elaborazione di un documento-manifesto per la rinascita di Uffogliano e Ponte Santa Maria Maddalena da condividere con soggetti istituzionali (Regione Emilia Romagna, Provincia di Rimini e Comuni) e operativi (compresa la montefeltro Servizi).
“La montagna di Uffogliano rappresenta con i suoi paesaggi straordinari e le sommità la Porta dell’Alta Valmarecchia. Dal punto di vista ambientale, naturalistico e forestale la contiguità con l’Oasi Naturale di Montebello Torriana ne fa un unicum di grande interesse e ancora evidenti e significativi sono i segni che testimoniano antiche presenze antropiche pare risalenti all’età del bronzo e animali marini preistorici di grande interesse paleontologico. Anche la storia della dominazione malatestiana ha lasciato in questo territorio di confine tracce ancora oggi visibili”, riporta il comitato nella nota.