Un angolo di natura che pochi sanno, è una riserva parmense con oltre 300 specie di uccelli e una nidificazione unica
La Riserva di Torrile e Trecasali, oasi LIPU vicino Parma: 109 ettari di palude, 300 specie di uccelli e curiosità da brivido.

La Riserva Naturale di Torrile e Trecasali, nel cuore della pianura parmense, è un prezioso gioiello di biodiversità acquatica e ambientale. Situata tra i comuni di Torrile e Sissa Trecasali, in provincia di Parma, si estende su oltre 109 ettari e rappresenta uno degli esempi più riusciti di riqualificazione naturalistica in ambito agricolo e industriale. La sua storia inizia nel 1988, quando un gruppo di appassionati ornitologi locali – guidati da una segnalazione inattesa di due Cavalieri d’Italia, specie allora considerata rara – si attiva con la LIPU per salvaguardare quest’area fortemente compromessa. L’ambiente, in precedenza occupato da vasche dello zuccherificio Eridania, viene progressivamente trasformato in un mosaico naturalistico: vasche artificiali, canali alimentati da risorgive naturali, siepi e boschetti planiziali, isole vegetate e un fitto sistema di capanni di osservazione.
Il progetto, all’epoca pionieristico, ha il merito di coniugare restauro ecologico, fruizione sostenibile e divulgazione scientifica, diventando un modello nazionale. Già dal 1990 iniziano a nidificare stabilmente specie rare, e negli anni successivi la ricchezza ornitologica esplode. Nel 2010, la Regione Emilia-Romagna riconosce il valore assoluto del sito, istituendolo come Riserva Naturale Regionale, e inserendolo nei circuiti di Rete Natura 2000 come SIC (Sito d’Importanza Comunitaria) e IBA (Important Bird Area).
Un rifugio per la fauna acquatica vicino a Parma
Attualmente, la Riserva di Torrile e Trecasali è considerata un paradiso per oltre 300 specie di uccelli, con un ruolo chiave per la conservazione degli ardeidi: airone cenerino, nitticora, airone guardabuoi e la rarissima sgarza ciuffetto, tutte nidificanti. Ancora più sorprendente è la presenza della Spatola (Platalea leucorodia), uccello dalle sembianze preistoriche, che qui ha trovato uno dei pochi siti stabili di riproduzione nel Nord Italia. Il merito va alle vasche progettate su misura, con isole artificiali alberate, bassi fondali e bordi vegetati, che creano una combinazione perfetta tra sicurezza e accessibilità.
I canali Lorno e Galasso assicurano una portata d’acqua stabile, mentre i fontanili risorgivi, ovvero sorgenti spontanee di acque di falda, garantiscono temperature costanti anche d’inverno, impedendo il congelamento di zone vitali. Questi ambienti offrono rifugio a anfibi, rettili, insetti rari e innumerevoli specie vegetali idrofite. Il percorso pedonale attrezzato consente di esplorare l’area in sicurezza, grazie a sette capanni di osservazione mimetici, perfetti per fotografi naturalisti e birdwatcher. Alcuni tratti del sentiero sono accessibili anche a persone con disabilità motorie, rendendo la fruizione realmente inclusiva.
Educazione ambientale, protezione e curiosità sorprendenti
Oltre al valore naturalistico, la riserva è un presidio culturale e didattico attivo. Il centro visite, gestito da Parchi del Ducato, dispone di aule didattiche, pannelli interattivi, laboratori scientifici e organizza escursioni guidate, corsi di fotografia, bioacustica e birdwatching per adulti, oltre a numerosi progetti scolastici. Le attività coinvolgono anche i cittadini attraverso iniziative di citizen science, come il censimento delle rondini, la mappatura delle libellule o il monitoraggio delle migrazioni.
Non meno importante è la funzione idraulica dell’area: grazie alla sua configurazione, la riserva agisce come una cassa di espansione naturale, aiutando a contenere le piene e prevenire alluvioni nelle campagne circostanti. In anni di forti piogge o scioglimento delle nevi, questa funzione si è dimostrata essenziale per l'equilibrio del territorio.