Un angolo di Romagna che pochi conoscono: il lago che sta riscrivendo la storia dell'Appennino
Scopri il Lago di Ridracoli nel Parco delle Foreste Casentinesi: diga spettacolare, canyon naturale e curiosità sorprendenti.

Un’opera d’ingegneria emblematica per l’Emilia-Romagna, la diga di Ridracoli forma oggi un’affascinante oasi blu incastonata nel cuore dell’Appennino forlivese, a pochi chilometri da Bagno di Romagna, Forlì e Rimini. Alta 103,5 metri e lunga 432 metri, la diga trattiene le acque del fiume Bidente, creando un lago artificiale lungo oltre 5 chilometri, con una profondità media di 92 metri. Il bacino può contenere fino a 33 milioni di metri cubi d’acqua, trasformandosi in una vera e propria riserva strategica per l’intera Romagna. Oggi, infatti, Ridracoli rifornisce oltre 48 comuni, tra cui Cervia, Cesenatico, Riccione, Misano Adriatico, Cesena, garantendo più della metà dell’approvvigionamento idrico dell’intera regione romagnola.
La sua importanza è tale da essere considerata un’infrastruttura critica nazionale, oltre che un esempio di equilibrio tra tecnologia e paesaggio. Ogni anno, migliaia di visitatori arrivano per ammirare la perfetta integrazione tra ingegneria civile e ambiente naturale, in un contesto che unisce funzione pubblica, bellezza paesaggistica e valore turistico.
Un canyon appenninico in Emilia Romagna
Incastonato tra aspre pareti boscose, il lago di Ridracoli assume oggi i tratti di un fiordo montano, caratterizzato da sponde scoscese, anfratti silenziosi e acque color smeraldo. La vegetazione che lo circonda è quella delle grandi foreste dell’Appennino tosco-romagnolo: faggi, cerri, aceri, abeti bianchi e una moltitudine di specie arboree autoctone. L’intera zona rientra nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, una delle riserve naturalistiche più estese e protette d’Italia.
Dal muro della diga partono itinerari in battello elettrico che attraversano il lago da una sponda all’altra, offrendo vedute suggestive e inedite sulle pareti rocciose. Per gli amanti dell’avventura, sono disponibili anche escursioni in canoa, organizzate da guide ambientali locali, che permettono di esplorare calette nascoste e tratti di riva accessibili solo via acqua.
Tutt’intorno si snoda una rete di sentieri escursionistici segnalati che collegano il lago a rifugi, belvederi, grotte, torrenti e antichi pascoli, in un contesto che regala silenzio, biodiversità e una sensazione di completa immersione nella natura. In particolare, la salita al Rifugio Cà di Sopra o al crinale di Monte Falterona, dove nasce l’Arno, regala viste spettacolari sull’intero comprensorio.
Diga, ecomuseo e curiosità da record
Dal punto di vista tecnico, la diga di Ridracoli è una struttura ad arco-gravità realizzata in calcestruzzo armato, progettata per sfruttare la morfologia naturale della valle per contenere enormi volumi d’acqua. I lavori iniziarono nel 1975 e si conclusero nel 1983, dopo una lunga fase di scavi, consolidamenti e test strutturali.
Il corpo diga è ancorato alla montagna tramite 543 tiranti d’acciaio, inseriti nella roccia a più di 30 metri di profondità. È una delle opere più grandi del suo genere in tutto il Centro-Nord Italia e viene monitorata costantemente da squadre di tecnici e geologi.
Ai piedi della diga sorge IDRO – Ecomuseo delle Acque di Ridracoli, un centro divulgativo multimediale in cui è possibile conoscere il ciclo dell’acqua, l’importanza degli invasi artificiali e i segreti della gestione idrica sostenibile. L’ecomuseo consente anche di entrare all’interno della diga, visitandone i cunicoli di servizio, le sale di comando e i sistemi di sicurezza, spesso accessibili tramite visite guidate.
Nel marzo 2025, la diga ha vissuto la sua quinta tracimazione stagionale, un evento che negli ultimi anni si è fatto sempre più frequente a causa dei mutamenti climatici e delle precipitazioni straordinarie registrate sull’Appennino romagnolo. Le immagini della tracimazione, con l’acqua che “scivola” oltre il coronamento della diga, attirano ogni anno migliaia di turisti e appassionati di fotografia naturalistica.