Un capitolo nascosto della storia di Santarcangelo | La Pieve di San Michele e le sue curiosità sorprendenti
Scopri la Pieve di San Michele a Santarcangelo: storica, preromanica, bizantina dal VI secolo; curiosità e segreti nel monumento più antico del riminese.

Nel cuore delle colline di Santarcangelo di Romagna, la Pieve di San Michele Arcangelo rappresenta un autentico gioiello preromano e bizantino, considerato il monumento più antico del territorio riminese. Le testimonianze documentano origini risalenti al VI secolo, costruita sulle macerie di un precedente luogo di culto, con il nome "Acervulis" già attestato nell’881, a ricordare antiche fornaci di mattoni utilizzate nella zona.
Un tesoro bizantino nel riminese
Edificata da maestranze bizantine seguendo modelli ravennati giustinianei, la pieve si distingue per la facciata in mattoni sottili, tipici delle chiese dell’epoca, e per l’imponente abside poligonale che ingloba l’altare su un vecchio cippo altomedievale. All’interno, sono visibili frammenti di mosaici pavimentali originali e un prezioso capitello decorato con tralci vegetali e figure zoomorfe. Il campanile, aggiunto tra XII e XIII secolo, ingloba la porta d’ingresso originaria della chiesa. Pur caduta in disuso con la costruzione della nuova collegiata nel XVIII secolo, la Pieve fu valorizzata e restaurata nel 1912, consolidando la sua funzione culturale e spirituale.
Tappa storica del pellegrinaggio
Tra le curiosità reali, si segnala che la Pieve di San Michele fu inclusa, già nel Medioevo, in un itinerario di pellegrinaggio religioso dedicato a San Michele Arcangelo, parte della cosiddetta "Linea Sacra". Quest’asse collegava una serie di pievi e santuari dedicati all’Arcangelo – da Skellig Michael in Irlanda fino al Santuario del Gargano – attribuendo alla Pieve una significativa funzione spirituale e strategica nell’ambito del culto micaelico europeo.
Curiosità
La Pieve di San Michele fu uno dei luoghi più visitati dagli eremiti e dai monaci itineranti nel Medioevo. Secondo documentazione storica, nei secoli XII e XIII fu inclusa tra le tappe delle vie di pellegrinaggio verso i santuari del Montefeltro e di San Leo, divenendo una tappa spirituale tra le più importanti della valle dell'Uso