Un capolavoro mancato | Sasso Simone e la fortificazione che non sarebbe dovuta esistere
Tra Rimini e Montefeltro l’altopiano fossile del Sasso Simone custodisce la fortezza fantasma voluta da Cosimo I de’ Medici. Scoprila ora.

Arroccato a 1 204 m fra Emilia Romagna e Toscana, il Sasso Simone sembra un’enorme tavola calcarea fossile sospesa sul paesaggio del Montefeltro. Il pianoro, largo quasi tre campi da calcio, sorge nel Parco interregionale Sasso Simone e Simoncello, istituito nel 1994 per proteggere un mosaico di prati sommitali, faggete vetuste e rarissime felci relitte, nate sul terriccio sottile depositato dopo il distacco del blocco roccioso dal fondale marino milioni di anni fa.
Una fortezza medicea nata sul nulla
Nel 1566 Cosimo I de' Medici vide in quel balcone naturale un avamposto perfetto contro i Malatesta riminesi e i Duchi d’Urbino: ordinò quindi di edificare “la Città del Sole”, pianta quadrata, caserme, piazza d’armi e cisterne scavate nella rupe per ospitare 1 000 soldati. I lavori durarono vent’anni; il clima ostile, l’acqua scarsa e il mutato scacchiere politico resero però la vita impossibile. Nel 1673 la guarnigione abbandonò il sito e la cittadella fu smantellata pietra dopo pietra, lasciando una fortezza fantasma di cui oggi restano solo basamenti murari, un pozzo e qualche lastra scolpita.
Curiosità
Oggi un sentiero ad anello di 11 km parte dal Passo della Cantoniera (Carpegna, provincia di Rimini) e conduce in vetta: la salita attraversa boschi di faggio e abete bianco frequentati da caprioli e aquile reali, quindi sfocia sull’altopiano erboso, dove venti incessanti modellano cespugli di ginepro e raccontano l’eco di quella città scomparsa. Cartelli didattici indicano le fondazioni della polveriera e delle caserme, mentre guide ambientali narrano leggende di tesori medicei murati nei pozzi. Il parco organizza escursioni notturne a tema astronomico: il Sasso Simone è una delle terrazze più buie dell’Appennino, ideale per osservare la Via Lattea.