Un luogo emiliano che sfida il tempo | Le storie mai raccontate del Castello Vigoleno tra segreti medievali
Scopri il Castello Malaspina di Vigoleno a Vernasca: storia dal X sec., cultura con D’Annunzio e Max Ernst, tradizioni e segreti medievali.

Immerso tra le colline della Val d’Arda, nel comune di Vernasca (PC), il Castello Malaspina di Vigoleno sorge su antiche mura difensive un tempo simbolo di potere e controllo. Documentato fin dal 1141, e probabilmente edificato nel X secolo su ruderi romani, Vigoleno fu strategico centro militare tra Piacenza e Parma. Con le sue torri merlate, doppie cortine murarie e mastio quadrangolare con beccatelli, è tra i Borghi più belli d’Italia e insignito della Bandiera Arancione TCI per il suo stato di conservazione perfetto.
Un castello tra potere, cultura e intrighi
Costruito probabilmente nel X secolo e citato nel 1141, divenne avamposto dei Piacentini verso Parma. Per lunghi secoli appartenne alla potente famiglia Scotti Douglas, feudo guelfo, alternando dominio tra Scotti, Visconti, Piccinino e Farnese. Nel 1385, gli Scotti ricevettero licenza dal ducato di Milano per ricostruire la rocca, segnando l’intera epoca medievale e rinascimentale del maniero.
Nel XVII secolo, perduta ogni funzione difensiva, il castello mutò stile verso la residenza signorile, diventando centro culturale: sotto la duchessa Maria Ruspoli Gramont, tra il 1921 e il 1935, furono accolti ospiti illustri come Gabriele D’Annunzio, Max Ernst, Mary Pickford e Jean Cocteau, che trasformarono Vigoleno in un salotto d’arte e mondanità.
Architettura, visitatori e atmosfera
Il castello presenta doppia cinta muraria con rivellino, mastio quadrangolare visitabile fino alla sala della torre sud, camminamenti di ronda e cisterna antica. La Pieve romanica di San Giorgio (XII secolo) conserva affreschi tardogotici e si trova anch’essa perfettamente conservata. Passeggiare lungo i vicoli svela una fontana cinquecentesca, la torre con struttura residenziale, ed eleganti interni storici oggi sede di tour e cerimonie: matrimoni, eventi aziendali e visite guidate.
Radici nella comunità: folklore e sentieri
Il borgo mantiene vivo l'animo popolare: nel XVII secolo, ordinanze comunali tutelavano la fontana e regolavano i comportamenti civici. Oggi si rinnovano tradizioni come il Cantamaggio (30 aprile), la sera dei briganti (camminata notturna), e la produzione di vini locali come il “Vin Santo di Vigoleno”. L’intero borgo fa parte della Riserva geologica del Piacenziano, ricco di fossili rinvenuti nel vicino Torrente Stirone.
Curiosità
Nel 1412, Niccolò III d’Este affidò a Bartolino da Novara il restauro e la fortificazione della Rocca, e gli Estensi coniarono un sigillo raffigurante due aquile sulle torri, che tuttora è usato come stemma comunale.