Un mondo sotterraneo che ti lascerà senza fiato | Le Grotte di Onferno e la vita che pulsa tra le gallerie
Scopri le Grotte di Onferno: 850 m di gallerie carsiche, colonna di pipistrelli e “Bat‑Night” tra natura e mistero.

A pochi chilometri da Rimini e all’interno della Riserva naturale orientata di Onferno (Gemmano, RN), si trova una delle meraviglie sotterranee più affascinanti della regione: le Grotte di Onferno. Scoperte nel 1916 dallo speleologo Ludovico Quarina, queste grotte presentano oltre 850 m di gallerie scavate dall’acqua nel gesso e ospitano la più importante colonia di pipistrelli dell’intera regione, con circa 6 000 esemplari appartenenti a sette specie.
Un patrimonio carsico e naturale unico
Le gallerie di Onferno si snodano tra sale, corridoi e formazioni calcaree ricche di “mammelloni” (strutture coniche tipiche), cristalli di gesso e corsi d’acqua sotterranei.
All’interno permangono perfette condizioni termiche stabili (12‑14 °C), ideali per i pipistrelli, tra cui spicca il Miniottero, presente con colonie di oltre 2 500 individui.
La visita turistica guidata copre circa 400 m, dura 90 minuti e prevede escursioni both underground e lungo sentieri all’aperto fra boschi e calanchi, offrendo un’esperienza multisensoriale e didattica.
Pipistrelli, formazione e curiosità
Le Grotte di Onferno sono parte del sito seriale UNESCO “Carsismo nelle evaporiti dell’Appennino settentrionale”, riconosciuto per le cavità carsiche più estese e studiate al mondo.
La presenza massiccia di pipistrelli ha favorito l’istituzione di un Centro Visite all’interno dell’antica Pieve di Santa Colomba, ora ampliato con un museo naturalistico e multimediale, gestito dall’associazione La Nottola APS-ASD.
In estate è possibile partecipare alla “Bat‑Night”, visite notturne alla scoperta dei pipistrelli in attività di caccia, osservando dal vivo il loro suggestivo volo e apprendere il loro ruolo nell’ecosistema
Curiosità
Fino al 1810, la località era chiamata “Inferno” per i vapori naturali che sgorgavano dalle sue bocche: tali fenomeni diedero origine al nome e alla leggenda del “porto dell’Inferno”. Solo in seguito fu cambiata in Onferno per celebrare meglio la bellezza del luogo.