Un sogno grandioso nato dal popolo di Bologna: la chiesa incompiuta che sfidò il Papa

La Basilica di San Petronio a Bologna, incompiuta per volere papale, custodisce una meridiana unica e una storia sorprendente.

A cura di Redazione
30 settembre 2025 18:00
Un sogno grandioso nato dal popolo di Bologna: la chiesa incompiuta che sfidò il Papa - Foto: ZeWrestler/Wikipedia
Foto: ZeWrestler/Wikipedia
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La Basilica di San Petronio di Bologna non è soltanto uno dei più grandi edifici religiosi d’Italia: è un simbolo di ambizione, orgoglio civico e misteri insoluti. Costruita per diventare la più imponente chiesa cristiana del mondo, rimase incompiuta a causa di rivalità politiche e timori papali. Oggi, dietro la sua facciata in parte grezza e i suoi colossali interni, si cela un segreto sorprendente: una meridiana che racchiude il cosmo dentro le mura di una chiesa.

Un sogno grandioso nato dal popolo di Bologna

L’idea di costruire una basilica maestosa nacque nel 1390, quando i bolognesi, fieri della loro indipendenza comunale, vollero innalzare un tempio che celebrasse il patrono San Petronio e al tempo stesso eclissasse persino la grandiosità di San Pietro a Roma. A dirigere il progetto fu Antonio di Vincenzo, che disegnò un edificio dalle dimensioni titaniche: oltre 130 metri di lunghezza e una navata centrale larga più di 20 metri.

I lavori proseguirono per secoli, ma la basilica rimase incompiuta: nel 1562, Papa Pio IV bloccò i finanziamenti e ordinò la costruzione, accanto alla basilica, dell’Archiginnasio, sede dell’università. Il messaggio era chiaro: Roma non poteva tollerare che una città “provinciale” osasse superare il cuore della cristianità. Da quel momento, la facciata della chiesa restò incompleta, metà in marmo e metà in mattoni, diventando l’emblema stesso della tensione tra grandezza e limite.

Una chiesa di primati e di segreti

Nonostante l’incompletezza, l’interno della Basilica di San Petronio lascia senza fiato. Con una superficie di oltre 7.500 metri quadrati, è la sesta chiesa più grande d’Europa e la più imponente costruita in laterizio. All’interno si trovano 22 cappelle laterali, opere d’arte di maestri come Jacopo della Quercia, Parmigianino e Lorenzo Costa.

Ma il vero mistero si cela nel pavimento: la meridiana di Cassini, lunga quasi 67 metri, realizzata nel 1655 dall’astronomo Giovanni Domenico Cassini. Questa meridiana, tra le più grandi al mondo, non è solo un orologio solare: permetteva di calcolare il moto del sole, i solstizi, gli equinozi e persino di verificare l’esattezza del calendario gregoriano. In pratica, il pavimento della basilica si trasformò in un gigantesco osservatorio astronomico, unendo fede e scienza in un connubio affascinante.

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