Un tempietto di silenzio, storia e mistero: è tremendamente suggestivo e lo trovi solo a Ravenna

Nel cuore di Ravenna, la Tomba di Dante è un tempietto neoclassico pieno di misteri e curiosità legate al Sommo Poeta!

A cura di Redazione
25 agosto 2025 14:00
Un tempietto di silenzio, storia e mistero: è tremendamente suggestivo e lo trovi solo a Ravenna - Foto: ThePhotografer/Wikipedia
Foto: ThePhotografer/Wikipedia
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Nel centro di Ravenna, accanto alla Basilica di San Francesco, sorge un tempietto discreto ma tremendamente suggestivo: la Tomba di Dante. Costruita tra il 1780 e il 1781 su commissione del cardinale legato Luigi Valenti Gonzaga e disegnata dall’architetto Camillo Morigia, è un vero simbolo di orgoglio culturale per l’Emilia‑Romagna e meta di pellegrinaggio per gli amanti del Sommo Poeta.

Un tempietto di silenzio, storia e mistero

Il sepolcro di Dante è un elegante tempietto neoclassico a pianta quadrata con cupola sormontata da una pigna, spesso chiamato “zuccheriera” dai ravennati per la sua forma. Al suo interno, il sarcofago romano originale, risalente al IV secolo, è decorato con un bassorilievo attribuito a Pietro Lombardo (1483), raffigurante Dante intento alla lettura. All’esterno, le porte in bronzo recano i simboli papali, mentre sul timpano spiccano motivi come l’ouroboros, simbolo efficace dell’eternità della fama dantesca.

Questa tomba non è solo un monumento funebre: è circondata dalla cosiddetta “zona dantesca”, un’area di religioso silenzio comprendente il mausoleo, il quadrarco di Braccioforte, i chiostri francescani e il Museo‑Casa di Dante. Gli omaggi più toccanti arrivano da Firenze, che ogni anno invia l’olio dei colli toscani per alimentare la lampada votiva posta sopra la tomba, rinnovando così un legame tra due città divise dall’esilio dantesco.

Curiosità

Nel 1519, sotto la pressione di Papa Leone X, i fiorentini riuscirono ad aprire il sarcofago di Dante... ma non trovarono alcuna ossa. I frati francescani le avevano trafugate attraverso un buco nelle mura del chiostro del Quadrarco, custodendole segretamente per oltre 350 anni, fino al ritrovamento causale di una cassetta durante lavori nel 1865.

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