Una laguna che sembra uscita da un cartone, l'incredibile riserva emiliana tra volatili rari e canneti

Scopri la Riserva Sacca di Bellocchio (Emilia Romagna): laguna salmastra, uccelli rari e curiosità affiorate da un passato marino.

A cura di Redazione
27 luglio 2025 18:00
Una laguna che sembra uscita da un cartone, l'incredibile riserva emiliana tra volatili rari e canneti - Foto: Gianni Careddu/Wikipedia
Foto: Gianni Careddu/Wikipedia
Condividi

La Riserva naturale statale Sacca di Bellocchio, un paradiso umido tra Ravenna e Comacchio sull’Adriatico, è un complesso composto da tre aree protette: Sacca I (163 ha, 1972), Sacca II (83 ha, 1979) e Sacca III (38 ha, 1981).  Parte del Parco regionale del Delta del Po, la Sacca rappresenta una laguna salmastra tra dune, connessa al mare e alimentata dal Reno, tanto da essere inserita nella lista Ramsar fin dal 1976. Visitabile da Lido di Spina, è perfetta per gli amanti della natura e del birdwatching, grazie alle passerelle che evitano disturbo ai nidi.

Un ecosistema di saline, canneti e biodiversità

Nelle acque salmastre della Sacca si alternano canne palustri, salicornia e praterie sommerse di Ruppia, con la prima stazione romagnola di Cymodocea nodosa, una rara fanerogama marina. La fauna è da brividi: volatili protetti come il fratino e la beccaccia di mare nidificano qui, insieme ad ardeidi e passando da più di 40 specie di uccelli documentate nel sito ZSC-ZPS IT4060003. Tra i pesci protetti: la lampreda di mare e l’alosa fallax, mentre nel canneto si agitano i vivaci caradridi e sterne.

Strategie di conservazione e valorizzazione lenta

Il sito è gestito con cura da Carabinieri Biodiversità, ARPAE e Parco del Delta: nel periodo tra aprile e luglio, l’accesso è consentito solo lungo la battigia per non disturbare i nidi. Recentemente è stato attivato un progetto “Operandum” per dune sperimentali, parallelo a iniziative di citizen science e visite guidate WWF dedicate all’ornitologia . Ogni inverno l’arretramento delle dune è monitorato (fino a 10 m/anno), dimostrando l’importanza della Sacca per la difesa costiera e la rigenerazione delle spiagge vicine.

Curiosità

Nel 2012, per la prima volta in Emilia Romagna, è stata documentata la presenza di Cymodocea nodosa nel Lago di Spina – una pianta marina che stabilisce qui un ponticello biologico tra il Mar Adriatico tropicale e le nostre coste, dimostrandoci che la natura sa sorprenderci anche "a casa nostra".

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Altarimini sui social