Uno Bianca: mamma Stefanini, "I Savi sono stati protetti: la loro non è verità"
Uno Bianca, la madre di Otello Stefanini, Carabiniere vittima della banda: "Ho 80 anni, voglio sapere prima di morire'


“Mi auguro con tutto il cuore che si rifaccia il processo e che si venga a sapere la vera verità, perché la verità non è quella che hanno detto i Savi”. Lo sottolinea all’ANSA Anna Maria Stefanini, mamma di Otello Stefanini, uno dei tre carabinieri vittima della strage del Pilastro del 4 gennaio 1991 per mano della banda della Uno Bianca.
La donna interviene a commento della trasmissione FarWest in onda ieri sera su Rai 3, durante la quale è stato dedicato un approfondimento al caso e alla recente riapertura della indagini da parte della Procura di Bologna a seguito di un esposto presentato da un gruppo di familiari.
“Io ormai sono vecchia, sono sfibrata, non ce la faccio più, sono sfibrata da tutto – confida la signora Stefanini – vado per gli 80 anni, mi auguro solo prima di morire di sapere la verità, altrimenti me la dirà mio figlio lassù”. C’è tanto dolore e rabbia nelle sue parole: “Devono pagare tutti quelli che hanno fatto del male a questi ragazzi che lavoravano e il loro lavoro gli piaceva. Li hanno mandati a morire – dice riferendosi ai cinque carabinieri uccisi dalla Banda, due a Castel Maggiore e tre al Pilastro – proprio come mio figlio che non si doveva muovere da dove essere stato assegnato al Pilastro; li hanno chiamati e li hanno fatti muovere per trucidarli, morire così a vent’anni, per quale motivo?”.
Anna Maria Stefanini è tra i firmatari dell’esposto dei familiari per la riapertura delle indagini: “Noi vogliamo la revisione del processo perché non siamo convinti che siano stati solo i Savi – spiega – E’ impossibile che per sette anni si sparga il terrore in Emilia-Romagna e nelle Marche senza nessuno che se ne sia accorto; hanno ucciso 24 persone, 103 sono state ferite e nessuno se ne è accorto. Qui ci sono delle protezioni, altrimenti è impossibile”.