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Verucchio, l'impresa di mister Nicolini: "Vi racconto i segreti della mia squadra"

Verucchio, Nicolini torna in panchina e guida la squadra alla salvezza. Una chiacchierata tra presente e futuro

A cura di Redazione
12 maggio 2024 12:57
Verucchio, l'impresa di mister Nicolini: "Vi racconto i segreti della mia squadra" - Da sinistra l'allenatore Davide Nicolini e il ds del Verucchio Andruccioli
Da sinistra l'allenatore Davide Nicolini e il ds del Verucchio Andruccioli
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di Riccardo Giannini

“Dal 4 febbraio, nelle mie 13 partite, abbiamo fatto più punti di tutti(26, n.d.r.); uno in più della Sampierana. È stato fantastico: ma merito di un gruppo fantastico. I miei soldati mi hanno dato grande soddisfazione”.

Davide Nicolini, allenatore del Verucchio, si gode le meritate vacanze dopo una meritata salvezza conseguita senza passare dalle forche caudine dei playout.“L’allenatore vince con i giocatori, non vince da solo. Guardiola disse: le mie Champions League sono Messi, Iniesta, Xavi, Haaland, Grealish. Io sono un martello pneumatico: rompo le scatole (Nicolini usa un altro termine meno ortodosso, n.d.r.) ai giocatori: loro sono stati veramente bravi nell’assecondarmi e nel mettere le qualità che sembravano essere perdute”.

Lo champagne è stato stappato con il poker casalingo inflitto alla Stella (poi salva ai playout): “Una partita incredibile: una prima mezz’ora con un’intensità tripla rispetto alla categoria. Nel nostro percorso abbiamo ritrovato intensità: e abbiamo ritrovato i risultati”.

Nicolini era subentrato a Denis Guerra dalla gara casalinga con il Misano, dello scorso 4 febbraio, vinta 2-0, e ha guidato i rosanero alla salvezza. “Ma fammi precisare una cosa: mi sono trovato un lavoro ben fatto. Denis Guerra ha fatto un ottimo lavoro nell’anno e mezzo in cui è stato a Verucchio. Ho sfruttato il suo lavoro, i concetti che ha lasciato alla squadra. Concetti importanti: rivisti in parte, perché poi ogni allenatore è diverso. Ma l’allenatore intelligente non guasta il lavoro precedente”.

Tatticamente l’allenatore, che era fermo da ottobre dopo aver lasciato la panchina dello Young Santarcangelo, ha confermato il 4-3-1-2 schierato da Guerra. Sulla trequarti si è imposto il 2004 Enea Sebastiani, ex Pietracuta. In attacco come seconda punta Nicolini ha ritrovato Michilli: “Ha dato tanta qualità, l’ho ritrovato maturato, un gran bel giocatore”.Francesco Canini, attaccante classe 2002 con trascorsi nelle giovanili del Rimini, è arrivato a fine dicembre. Sotto la gestione Nicolini è sbocciato con 8 reti in 13 partite: “È un giocatore con qualità importanti, ma deve migliorare durante la settimana. Complice il lavoro non è concentrato e sfrontato come in partita, dove è stato un’arma letale”.

Arma letale come il centrocampista Luca Genghini, 10 reti di cui 8 su azione. Nel reparto di mezzo è emerso un mix vincente di giovani e “vecchi”. Tra quest’ultimi Luca Tosi, ex Pietracuta: “Giocatore enorme, sia per statura, che per spessore fisico-tecnico e morale. Un ragazzo favoloso“. Poi due 2004:“Sacchini ha una velocità fuori dal normale, tecnica e dribbling. Mattia Fusco è un play molto bravo, che pochi hanno. Ha giocato con continuità fino a un infortunio”.

Due le intuizioni che Nicolini ha avuto e che hanno dato grande riscontro in campo. La prima è il nuovo ruolo per il centrocampista Stefano Sacco, arretrato in difesa: “Il mio Mascherano. Duro e determinato nell’uno contro uno, bravo a impostare: si è guadagnato 4 anni di carriera in più”. E poi i terzini a piede invertito: “Ponticelli è più performante a sinistra. Andrea Genghini inizialmente non stava bene fisicamente, poi si è fatto male Raggini. Andrea è troppo intelligente: sapevo che poteva benissimo giocare anche a destra”.

Tra le certezze del Verucchio c’è anche il portierone Julian Starna, 4 rigori parati su 4 in campionato: “E due particolarmente decisivi, quello sullo 0-0 con il Forlimpopoli e sull’1-0 a Faenza, dove abbiamo vinto 3-0: partita vera, contro una squadra molto forte”.

Nicolini e la permanenza a Verucchio: “Mi prendo tempo per valutare”

Per Nicolini sono stati “tre mesi gustosi e non solo perché sono arrivati i risultati”. Dal tecnico non mancano i complimenti al proprio staff, ai suoi compagni di avventura: “Franco Fucchi è un bravissimo preparatore dei portieri. Luca Mancini, già vice di Denis (Guerra, n.d.r.) è stato fondamentale. Arguto, attento, competente, propositivo: mi ha dato sempre delle belle idee”.

Il feeling con la piazza di Verucchio e la dirigenza è fortemente sentito da Nicolini:“Abito qui, per me è una scelta di cuore. Per come stava andando il campionato, forse facendo una scelta razionale non avrei dovuto scegliere di tornare a Verucchio. Ma parlando con la dirigenza ho capito determinate cose e ho superato i miei tentennamenti”.

I colloqui con la società sono in corso: “Mi sono preso tempo per valutare. Voglio conoscere bene i programmi della società. Ma se viene mantenuto questo gruppo e viene rinforzato nella maniera giusta può fare un campionato tranquillo, mettere subito in tasca i punti salvezza e poi le cose potrebbero farsi interessanti. Ma attenzione, il prossimo anno giocheremo in un’Eccellenza Girone C, con Diegaro, Savignanese e Santarcangelo”.

Ancora dunque non sono state sciolte le riserve sulla permanenza in rosanero. Il “martello pneumatico” prova a nasconderlo, ma oltre all’istinto, al cuore e alla passione c’è anche tanta…razionalità.

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