Voto ai fuorisede per Europee e Referendum, da Rimini perplessità: "Primo passo timido, tempi troppo lunghi"
Voto ai fuorisede, il commento degli assessori Mattei e Bragagni

Voto ai fuorisede per Elezioni Europee e Referendum, la Camera ha approvato la proposta di legge che delega l’esecutivo a disciplinare l’esercizio del diritto di voto in un Comune diverso da quello di residenza per motivi di studio, lavoro o cura.
Per gli assessori del Comune di Rimini Francesco Bragagni e Francesca Mattei “è un primo passo timido sul tema dei fuorisede, che dovranno con ogni probabilità arrangiarsi in autonomia per le prossime Elezioni Europee” che si terranno nel giugno 2024. I tempi infatti possono dilatarsi: dopo il sì del Senato, il Governo avrà 18 mesi per approvare i decreti legislativi necessari.
Nel territorio riminese sono migliaia i ragazzi che studiano in atenei fuori Rimini e dunque interessati dalla legge. “L’Italia è l’unico paese in Europa, ad eccezione di Malta e Cipro, che non permette il voto ai fuorisede – accusano i due assessori – ed è un deficit annoso, su cui ora serve una soluzione definitiva e veloce”.
I due assessori si auspicano quindi che l’iter per l’approvazione sia rapido, che il voto ai fuorisede sia esteso a tutte le consultazioni, non solo per le Europee e i Referendum, e permetta di colmare “un vuoto legislativo che aumenta l’astensione alle urne e la disaffezione dei giovani verso le istituzioni”.