1925-2025: quando il cruciverba sbarcò in Italia e Rimini lo reinventò a modo suo
100 anni fa il primo cruciverba riminese. La Gambalunga ne crea uno nuovo e lancia il concorso

Cento anni fa, per la prima volta in Italia, veniva pubblicato il cruciverba, il primo indovinello con i quadrati neri a separare le definizioni sulla scacchiera.
A conquistare il primato nazionale è La Domenica del Corriere, il supplemento settimanale del Corriere della Sera, nato nel 1899, che l’8 febbraio del 1925 pubblica il primo indovinello delle parole incrociate.
Dopo aver trionfato in America — dove pare sia nato — e dopo aver conquistato anche l’Inghilterra, ecco che giunge in Italia il cross word puzzle, ossia “l’indovinello delle parole incrociate”.


E Rimini?
Come sempre, i riminesi sono sul pezzo. E come sempre a modo loro: con fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione.
È così che su Il Goliardo, periodico dell’Associazione Studentesca Riminese, a pagina 5 del numero del 28 febbraio 1925, metà pagina è dedicata all’Indovinello di parole incrociate.
In appena 20 giorni, dalle pagine nazionali il “puzzle” atterra su quelle riminesi. Il gioco viene reinterpretato in chiave ironico-satirica, con un pizzico di creatività anche nelle regole. Perché limitarsi a scrivere in orizzontale e verticale? Dopotutto, c’è anche la diagonale.
Infine, una volta trovate tutte le parole corrispondenti alle 12 definizioni e scrivendole nell’ordine dei numeri con cui sono indicate, ecco svelarsi, al colpo d’occhio, una frase di lampante verità. Come per il gioco originale, anche in questo caso agli abili solutori dell’indovinello, che l’avessero spedito in redazione allegando un francobollo da 50 centesimi, viene proposto un premio a estrazione: dieci scudi (Lire 50).
A giudicare dal trafiletto pubblicato due numeri dopo, il concorso riscuote grande successo: sono arrivate 1.137 risoluzioni, persino dall’estero (Barafonda e Pesaro).
Ottantaquattro sono scartate perché senza francobollo, 578 cestinate perché non esatte e, dalle 475 rimaste, la sorte bacia Augusto Albertazzi, ragioniere riminese presso la ditta Cerni e C. di Via Condotti, al quale, così informa Il Goliardo, sono stati inviati sollecitamente i dieci scudi promessi.


La frase vincente
Fa quindi seguito la pubblicazione della frase:
Telegramma urgente punto Cavaliere cambiato progetto stazione monte con erezione stazione monta.
In pieno stile goliardico, la frase sottolineava in maniera satirica un problema cittadino che teneva banco da anni (e che avrebbe continuato per molti altri): il celebre “spostamento a monte della linea ferroviaria” e quindi della stazione.
Sempre con lo stesso stile, il pezzo si chiudeva con una rivelazione dolceamara:
“Gli scudi promessi in premio sono di cioccolato e si possono comprare in pasticceria a 20 centesimi l’uno.”
Pur ricevendo i suoi 10 scudi, al ragioniere non sarà certo sfuggito che per pareggiare il valore delle 50 lire promesse in premio, di cioccolatini ce ne sarebbero voluti ancora un bel po’. Come pure il fatto che i goliardi, con l’operazione, avessero incassato un bel gruzzoletto di 526 lire in francobolli, pari all’incasso per una vendita di 1.315 copie del giornale.
Oggi, a distanza di un secolo
La Biblioteca Gambalunga ha pensato di celebrare questo speciale anniversario con un’iniziativa tutta da giocare:
un Cruciverba Gambalunghiano, un gioco di enigmistica che, oltre alle classiche abilità di logica e linguistica, richiede di conoscere la biblioteca o di saper cercare nel posto giusto!
Alcune soluzioni, infatti, si possono trovare esplorando il sito web della biblioteca e il catalogo online.
Come partecipare:
Occorre scaricare il cruciverba, completarlo e consegnarlo entro l’1 aprile, direttamente in biblioteca oppure inviarlo via mail all’indirizzo: [email protected]