Costantini rimane sulla panchina del Novafeltria: fumata bianca. E il mister ha già le idee chiare sul mercato

Fabrizio Costantini prolunga la sua esperienza sulla panchina del Novafeltria dopo la salvezza nel primo storico campionato di Eccellenza

A cura di Redazione
15 maggio 2024 17:45
Costantini rimane sulla panchina del Novafeltria: fumata bianca. E il mister ha già le idee chiare sul mercato - Fabrizio Costantini (allenatore Novafeltria)
Fabrizio Costantini (allenatore Novafeltria)
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di Riccardo Giannini

Fabrizio Costantini rimane sulla panchina del Novafeltria. Ieri (martedì 14 maggio) l’ex ct della nazionale sammarinese ha incontrato la dirigenza e al termine dell’incontro c’è stata la stretta di mano: il rapporto proseguirà dopo la splendida salvezza ottenuta, nel primo storico campionato di Eccellenza, superando il Masi Torello ai playout. “Sono molto contento. Novafeltria è una piazza importante e ha quel plus di essere una famiglia allargata: dirigenti, giocatori, tifosi. È un posto come pochi. Mi hanno fatto sentire a casa. E penso di aver fatto abbastanza bene anche grazie all’ambiente che ho trovato”, commenta il tecnico gialloblù.

Mister, il Novafeltria ha conquistato una grande salvezza, schierando peraltro 8 giocatori del posto (Olivieri, Guerra, Giacobbi, i fratelli Evaristi, Pavani, Piva e Baldinini) nella formazione titolare. Una bella soddisfazione coniugare risultati con la valorizzazione dei ragazzi del posto, l’obiettivo primario della società.

“Abbiamo mantenuto la categoria anche per questo: è stato il valore aggiunto. I ragazzi ci credevano più degli altri. Avevamo una squadra giovane e questo lo abbiamo pagato. Ma nell’ultima partita abbiamo voluto fortemente la salvezza: il fatto di giocare in casa, davanti a quasi mille persone, ci è stato di aiuto”.

Arrivando sulla panchina del Novafeltria, ha tenuto l’assetto tattico di Giorgi, difesa a 3 e centrocampo a 5, però abbiamo visto l’inversione tra Guerra e Soumahin: quest’ultimo è stato riportato nel ruolo di quinto.

“Per le caratteristiche dei giocatori era il modulo migliore. Ma per me Jo è un quinto puro. E Guerra è bravissimo quando parte in progressione da braccetto, secondo me meno efficace quando gioca largo. Ho voluto dare ai miei giocatori delle certezze: una volta giocano in un ruolo, l’altra volta in un altro e questo toglie certezze. Continuando a ripetere il lavoro ogni settimana, ognuno nei propri ruoli, alla fine i risultati sono venuti fuori. Basti vedere la partita decisiva dei playout”.

Costantini rimane al Novafeltria: uno sguardo sul futuro

Per il prossimo anno il primo obiettivo sarà migliorare il rendimento in trasferta. Quest’anno il Novafeltria ha sofferto tantissimo lontano da casa.

“Sotto la mia gestione abbiamo giocato cinque partite fuori. Abbiamo sofferto, diciamo che abbiamo vinto la partita più complicata, quella con il Granamica. Da una parte abbiamo pagato il salto di categoria e il fatto di giocare con tanti fuoriquota. Inoltre il campo grande di Secchiano ci aiuta: con il 3-5-2 i giocatori occupano bene gli spazi e li sfruttano. Quando andiamo fuori, in campi più piccoli, il 3-5-2 diventa 5-3-2 e regaliamo qualche metro alla squadra.

Però abbiamo perso delle partite anche per episodi strani: a Castenaso abbiamo preso gol in 4 metri su fuorigioco”.

Guardando le partite lo scorso anno ho avuto l’impressione è che il Novafeltria facesse fatica a fare densità in area avversaria, come si suole dire a riempire l’area. Questo limitava la pericolosità offensiva della squadra, che ne pensa?

“Hai detto bene. Abbiamo bisogno di lavorare in un certo modo: l’area la riempiono i quinti, i centrocampisti. Per il Masi Torello abbiamo preparato la partita per due settimane, in un certo modo: noi abbiamo rischiato con il Bentivoglio perché in molti, me compreso, abbiamo pensato all’ultima partita, probabilmente. Ma col Masi Torello abbiamo fatto una partita perfetta, tolto il loro gol con una deviazione. Tre tiri in porta concessi alla squadra con le punte più forti del campionato e abbiamo creato tantissimo”.

In attacco, tra dicembre e gennaio sono arrivati quattro attaccanti nuovi: Casalboni, Souare, Camara e Marconi. Alla fine però solamente il primo si è ritagliato uno spazio significativo. L’attacco è il reparto che dovrà essere rivoluzionato maggiormente?

“Credo che la nostra squadra abbia bisogno di un giocatore di esperienza per la difesa e di uno per l’attacco, visto che a centrocampo abbiamo già Baldinini, un faro e uomo guida dello spogliatoio. Serve una punta esperta e un centrale esperto. Pochissimi cambiamenti”.

Marco Evaristi è un giocatore di grande qualità. Quest’anno ha giocato avanzato, molti lo vedono però regista: giocando con un centrocampo a cinque potrebbe essere una soluzione schierarlo regista, così da provare le due punte e riempire meglio l’area?

“Marco è un bravissimo ragazzo: è la forza di questa squadra, composta da grandissimi ragazzi. A Marco bisogna dargli un’identità: ha giocato qualche partita basso, ma prevalentemente ha giocato sempre alto. Partendo da inizio anno, lavorando su un ruolo, può fare benissimo, perché è un giocatore vero. Dobbiamo essere bravi anche noi da fuori a indirizzare i giocatori. Certamente su di lui ci sono molte aspettative: tutti si aspettano che facciano la differenza, in qualche partita l’ha fatta”.

Quindi Marco dove giocherà?

“Per me il suo ruolo è davanti alla difesa”.

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