"È indecorosa": stazione di ricarica per bus elettrici davanti all'Anfiteatro bocciata da Renzi
Il consigliere di Fratelli d'Italia: "Sbaglia anche Start Romagna a puntare sugli autobus elettrici: maggior costo e autonomia inferiore"


L'amministrazione comunale di Rimini ha dato il via libera alla realizzazione di tre stazioni di ricarica elettrica degli autobus alle fermate “Anfiteatro” in Via Roma (davanti all’Anfiteatro Romano), in Via Giorgieri (di fianco al Tribunale), e in viale Cesare Battisti (davanti alla Stazione), appalto del valore complessivo di 1.298.000 euro.
A Gioenzo Renzi di Fratelli d'Italia non piace la realizzazione della stazione Anfiteatro, installazione che definisce "indecorosa davanti a un bene storico culturale". Già in passato si era scagliato contro l'opera. Oggi torna alla carica: "La sosta prolungata di autobus lunghi 8-12 metri, alti 4 metri, per la ricarica elettrica nella stazione Anfiteatro avrà un impatto ambientale rilevante, ostruendo la visibilità dell’Anfiteatro Romano", attacca Renzi, che spende parole di critica anche verso Start Romagna: "Ha deciso di porre in essere l’investimento, utilizzando fondi pubblici, per realizzare colonnine e stazioni di ricarica e acquistare autobus elettrici; siamo a dover evidenziare che a fronte di un maggior costo iniziale (300.000-400.000 euro per autobus), tali mezzi, hanno un’autonomia inferiore, inoltre le batterie al litio hanno vita più breve rispetto a quella del veicolo e la sostituzione di tali componenti è estremamente onerosa (dai 60.000 ai 100.000 euro), così come non banale è il loro smaltimento".
Renzi aveva proposto di utilizzare gasolio di origine vegetale nei 72 autobus del trasporto pubblico, "più conveniente economicamente e con riduzione al 90% delle emissioni sui mezzi circolanti". "Tuttavia - attacca - queste nostre proposte di buon senso sono state respinte dall’Amministrazione Comunale e dobbiamo denunciare pubblicamente la gravità di aver approvato l’installazione di una stazione di ricarica per autobus, dinnanzi all’Anfiteatro Romano, a spregio della valorizzazione culturale tanto spesso decantata!".