Hotel convertito in centro migranti a Viserba, Magrini: "Controlli fatti, dimezzati i posti letto"
Dibattito in Consiglio Comunale sul centro di accoglienza migranti nell'ex hotel di Viserba


In Consiglio Comunale ieri (martedì 1 ottobre) si è parlato anche dell’hotel di Viserba che ospita un centro di accoglienza per migranti.
Il consigliere di Fratelli d’Italia, Gioenzo Renzi, ha infatti interrogato la giunta, a seguito dell’esposto presentato da circa 250 viserbesi che lamentano una totale situazione di degrado e di insicurezza portato dalla presenza dei migranti.
“Le questioni che il consigliere Renzi pone al sindaco – esordisce l’assessore Magrini – dovrebbero essere rivolte al Ministero degli Interni. Io stesso ho detto personalmente al Ministro, durante un incontro con le amministrazioni comunali capoluogo a Bologna, come la situazione dei Cas in fascia a Rimini porti con sé molte, tante difficoltà”.
Rimini è città che fa dell’accoglienza un valore di comunità, ma l’amministrazione è consapevole della necessità di trovare un equilibrio, in una città che vive di turismo.
“È una posizione che come amministrazione abbiamo espresso chiaramente al Ministero, Il sindaco ha già scritto alla chiedendo di non proseguire nell’attività di accoglienza profughi nelle strutture di fascia turistica; ad oggi sono una decina le strutture di accoglienza sul territorio e alcune di queste sono state acquistate dalle società e cooperative che gestiscono attività di accoglienza“, afferma Magrini.
Come noto, è la Prefettura a pubblicare bandi per l’allestimenti dei centri di accoglienza per migranti, ma, pur in presenza di un rapporto di collaborazione costruttiva con la Prefettura, “essa non è tenuta a dare conto dei bandi” per cui l’amministrazione viene a conoscenza solo a cose fatte, come la cittadinanza.
L’amministrazione respinge le accuse di Renzi: c’è stato un confronto anche con la Regione Emilia Romagna “per verificare la compatibilità urbanistica della destinazione d’uso di queste strutture. Struttura, condizioni igieniche, tutte le misure di sicurezza per assicurare una accoglienza dignitosa alle persone”.
Dalla Regione, spiega Magrini, è stata presa a riferimento una sentenza del Tar della Toscana, che stabilisce il seguente precetto: “L’utilizzo degli immobili individuati dalle prefetture come strutture di accoglienza per migranti, in quanto temporanea ed eccezionale, non presuppone che ci sia un cambio di destinazione d’uso purché una volta terminata l’attività di accoglienza, torni alla sua destinazione originale”.
Magrini si domanda: “Nel momento in cui il gestore del servizio di accoglienza acquisisce la struttura e quindi partecipa continuativamente all’attività, siamo in presenza di un cambio di destinazione d’uso? Se quelle società acquisiscono le strutture, il tipo di uso diventa continuativo e quindi decade anche il presupposto della sentenza del Tar?“.
Con il cambio di destinazione d’uso potrebbe all’impossibilità di proseguire l’attività di accoglienza nelle strutture ricettive di fascia turistica.
Nel merito all’esposto presentato dai cittadini alla Procura rispetto al Cas all’ex hotel Grazia, Magrini sottolinea come “la Prefettura abbia fatto dei controlli e da quanto ci risulta anche sanzioni ai gestori, ed è stato liberato il 50% dei posti letto che erano occupati”.