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Ospedale di Novafeltria, sindaco Zanchini preoccupato su Cau: "Non serve. Aumenteranno viaggi in ambulanza verso Rimini"

Nonostante l'approvazione dell'Emergenza-Urgenza Rete in Emilia-Romagna, non ci sono nuovi sviluppi per l'ospedale di Novafeltria.

A cura di Redazione
14 ottobre 2023 18:23
Ospedale di Novafeltria, sindaco Zanchini preoccupato su Cau: "Non serve. Aumenteranno viaggi in ambulanza verso Rimini" - Nel riquadro il sindaco Zanchini
Nel riquadro il sindaco Zanchini
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A un mese di distanza dalla pubblica assemblea sul tema della riorganizzazione della Rete dell’Emergenza-Urgenza, approvata dalla Giunta Regionale della Emilia-Romagna, e degli sviluppi per l’ospedale di Novafeltria, non ci sono novità sostanziali sulla riconversione dell’attuale Punto di Primo Intervento in Centro di Assistenza e Urgenza.

Il sindaco Stefano Zanchini esprime preoccupazione: “Ad oggi non ci è stato comunicato nulla di nuovo e quindi fa fede quanto è scritto nella Delibera di Giunta Regionale n 1206 del 17/07/2023 che definisce le linee di indirizzo alle Aziende Sanitarie per la Riorganizzazione della Rete dell’Emergenza Urgenza in Emilia Romagna”.

La delibera prevede “per il nostro ospedale la trasformazione del Punto di Primo Intervento presidiato da medici che fanno riferimento al servizio di Emergenza Urgenza a quello che sarà poco più di un ambulatorio di un medico di medicina generale con medici della ex guardia medica afferenti organizzativamente all’assistenza primaria”.

Nell’incontro di un mese fa il Dg dell’Ausl Tiziano Carradori aveva assicurato: a Novafeltria, unica eccezione con San Piero in Bagno, il Cau non comporterà una soppressione del Punto di Primo Intervento. I medici hanno firmato per il doppio incarico, cioè il servizio di emergenza-urgenza all’interno dell’ospedale di Novafeltria, e il servizio di automedica.

Zanchini ad ogni modo è perplesso sulla funzione del Cau: “Per l’Alta Valmarecchia non serve un Cau dove possono afferire solo prestazioni di bassa complessità clinico-assistenziale in quanto la rete dei medici di medicina generale e la casa della comunità con un medico presente per 10 ore, dalle 9 del mattino alle 19 di sera, riescono a dare risposte più che soddisfacenti. Il doppio incarico firmato dai medici resta un atto transitorio, legato ad una fase emergenziale, dal futuro incerto e non ci tranquillizza affatto”.

Ospedale di Novafeltria: Cau e un aumento del traffico di pazienti verso Rimini

Come evidenziato in unaltro articolo, rimangono dei dubbi sulla funzionalità dei Cau (soprattutto con la soppressione del Punto di Primo Intervento). Un cittadino dell’Alta Valmarecchia con sintomatologia rilevante, spiega Zanchini, “Dovrebbero chiamare il 118 ed essere trasportati a Rimini o altro Pronto Soccorso”.

Prosegue il sindaco: “È vero che ad oggi circa il 60% di chi afferisce anche al nostro Punto di Primo Intervento ha problematiche di bassa complessità ma questo dato lo si desume solo dopo aver eseguito oltre ad una visita una serie di accertamenti ematici e strumentali in loco e in telerefertazione”.

Per un cittadino è“difficile discriminare fra una semplice lombalgia o un dolore addominale o toracico lieve che potrebbe sottendere una patologia più seria”.

“E i medici del Cau – spiega Zanchini – dove non è previsto neppure un triage, si prenderebbero la responsabilità di rimandare a casa un paziente con una sintomatologia incerta? Detto questo, il restante 40% dovrebbe sempre chiamare il 118, lascio a voi immaginare l’incremento dei viaggi in ambulanza fra i comuni dell’Alta Valle e Rimini. E cosa ne sarebbe dei circa 800 ricoveri nel nostro reparto di Medicina Interna che oggi derivano da invii dal nostro Punto di Primo Intervento? Calerebbe drasticamente il numero dei ricoveri lasciando presagire un futuro da ospedale di comunità”.

Ospedale di Novafeltria: un nuovo pronto soccorso?

Sempre nell’assemblea del 25 settembre è stato ricordato anche quando emerso da un incontro tra l’assessore alla sanità della Regione Emilia Romagna, Raffaele Donini, e i rappresentanti di Novafeltria del Partito Democratico. Donini non ha escluso la possibilità di dotare il Sacra Famiglia di un pronto soccorso, con “il progetto speciale” varato per l’ospedale di Pavullo nel Frignano.

“Non abbiamo bisogno di progetti speciali, ci accontentiamo di progetti normali previsti per legge”, spiega Zanchini.

“L’ospedale di Novafeltria è stato riconosciuto quale ospedale in Zona Particolarmente Disagiata ex art. 9.2.2 del DM 70 2015 (Decreto Balduzzi) con tanto di delibere della assemblea consigliare regionale, della 4 commissione regionale, dell’ufficio di presidenza, della approvazione in CTSS (nel 2016) e della conferma e accettazione della Direzione Regionale dell’Assessorato alla salute ER (2018) e che prevede un PS presidiato da una organico medico dedicato all’E-U inquadrato nella disciplina specifica così come previsto dal D.M. 30.01.1998 sulla Medicina e Chirurgia di Accettazione e di Urgenza“, argomenta il primo cittadino.


“Chiediamo quindi, non progetti speciali ma che nell’atto aziendale venga recepito questo riconoscimento che pone il nostro ospedale all’interno del dipartimento di Emergenza e Urgenza. Su questo riconoscimento, fondamentale per garantire la tutela sanitaria dei nostri cittadini siamo disposti anche allo scontro istituzionale auspicando la massima trasversalità anche politica“, chiosa Zanchini.

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